“Occorre porre fine alla catena di azioni e reazioni e consentire l’avvio di un processo che ponga termine ai massacri, conduca finalmente a una pace stabile: una soluzione che passa necessariamente dall’obiettivo condiviso del pieno e reciproco riconoscimento dei due Stati di Israele e di Palestina, con il definitivo riconoscimento di Israele e della sua sicurezza da parte degli Stati della regione”. E ha aggiunto: “Il cessate il fuoco, richiesto dal Consiglio di Sicurezza con la Risoluzione 2728, l’accesso umanitario incondizionato alla popolazione di Gaza, la liberazione degli ostaggi sequestrati nel corso del disumano attacco del 7 ottobre – che, va sottolineato, rappresenta la causa scatenante di quanto accaduto successivamente – e l’immediata interruzione di tutte le attività di sostegno alle organizzazioni terroristiche, restano i cardini sui quali continuare a costruire con determinazione un’azione diplomatica comune. Il conflitto più aspro e duro non può consentire di violare le norme del Diritto umanitario, sancito dalle Convenzioni di Ginevra del 1949, a tutela delle popolazioni civili”. E sull’UNRWA: “Occorre poi considerare l’essenziale funzione svolta dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Profughi Palestinesi nel Vicino Oriente e di conseguenza l’importanza di continuare a finanziarla”.
Tendenza
- Chi è Ebrahim Raisi, il falco fedelissimo dell’ayatollah Khamenei
- Liste d’attesa: il blitz del Governo alla vigilia delle urne, ma mancano i fondi
- Jody Brugola, così ci siamo ripresi la nostra storia (e tutta l’azienda)
- Pensioni, freno alle anticipate: 36mila uscite da Quota 102 e 103
- Turismo all’aria aperta in calo tra gli italiani, crescono gli stranieri. Ecco le strutture di eccellenza
- Valanga sulle Alpi svizzere, uccisi due scialpinisti lecchesi
- Meloni alla convention di Vox: conservatori uniti per cambiare l’Europa
- Gcap, sul caccia di sesta generazione l’Italia apre alla collaborazione di altri Paesi. Ecco cos’è