Portando il gruppo, in un sentiero di crescita che prosegue da tempo, a nuovi massimi dimensionali, avvicinandosi ai due miliardi di ricavi. Percorso unico, per un gruppo che dieci anni prima era grande poco più di un decimo rispetto ai valori attuali e che nel 2018 aveva un perimetro di 4700 addetti, la metà rispetto ad oggi. Con richieste crescenti, guardando alle oltre 200 posizioni aperte che occupano 14 diverse pagine del sito del gruppo.

«Tra nuove acquisizioni e crescita organica – spiega l’ad – credo che il prossimo anno potremo superare la soglia delle 10mila unità, proseguendo con il nostro passo. Che in media vede un nuovo ingresso ogni tre giorni. Come per chiunque nel nostro settore il nodo è proprio nell’offerta di competenze, insufficiente. Vediamo per noi ancora ampi spazi di sviluppo e se proprio devo indicare un limite alla crescita è qui, nella disponibilità di personale: se trovassimo più addetti potremmo crescere anche di più».

Ci si “consola” ad ogni modo con il trend attuale, che per le attività software, circa un miliardo di ricavi, vede anche nel 2024 una crescita a doppia cifra, nell’ordine del 15%. Attività alimentate da un team allargato di oltre 2mila sviluppatori, tra attività centrali e presidi all’interno delle singole società, competenze che ora si orientano anche negli sviluppi verso l’intelligenza artificiale. Con applicazioni che spaziano tra ristorazione (emissione dello scontrino in automatico sulla base della fotografia del vassoio presentato in cassa), ospitalità (algoritmi di calcolo per i prezzi degli hotel sulla base di più variabili stagionali e locali), mondo dell’impresa (chatbot per gestire le richieste dei clienti, software per l’analisi automatica dei cv ricevuti), commercialisti ( riconciliazione incassi-pagamenti, contabilità clienti-fornitori).

«E’ un mondo in grande evoluzione in cui c’è ancora moltissimo da fare – spiega Zucchetti – e per questo ci siamo portati a bordo nuove competenze, dai data scientist ai laureati in matematica, profili che un tempo non cercavamo in modo sistematico. In questi ambiti l’obiettivo è peraltro sempre il medesimo, cioè semplificare al massimo la vita alle aziende dotandole di nuovi strumenti per migliorare i propri processi e raggiungere al meglio gli obiettivi. Crediamo che un’idea vincente sia stata quella di integrare le soluzioni, sviluppando per singole nicchie di mercato applicazioni verticali specifiche che però dialoghino facilmente con i sistemi di contabilità e controllo di gestione». .

In parallelo procede l’aggiunta di nuovi tasselli al gruppo, avviato nel 1978 come studio commercialista dal padre di Alessandro, Mino Zucchetti, strategia di acquisizioni che ha richiesto anche la creazione di una figura ad hoc, l’integration manager, persona che lavora a tempo pieno per massimizzare le sinergie e uniformare processi e procedure delle realtà neo-acquisite.

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