Le bollicine volano. E non solo nei calici ma anche nei punti vendita della distribuzione moderna. Nel 2024, in un contesto di mercato difficile, con gli acquisti di vino calati dell’1,3% in 12 mesi (ma con un + 2,2% a valore), gli spumanti hanno ottenuto un aumento del 4,2% a volume e del 3,6% a valore, rivela l’annuale studio condotto da Circana per Vinitaly. E così, rispetto al 2019 le quantità di bollicine comprate dagli italiani sono salite di ben il 24% mentre quelle dei vini sono diminuite del 4,6%.
Certo le distanze tra vini e spumanti restano abissali: con i primi la Gdo incassa 2,3 miliardi di euro, con i secondi 736 milioni di euro. Ma la resilienza mostrata da questi ultimi, e la loro capacità di superare i tagli alla spesa dettati dalla necessità di far fronte al maggior costo della vita, confermano il ruolo che le bollicine hanno assunto nelle abitudini degli italiani. Lo testimonia il successo del Prosecco. E non solo perché, con quasi 50 milioni di litri e oltre 362 milioni di euro, è stato in assoluto il vino più comprato nel 2024 nella Gdo, ma anche perché in un anno è riuscito ad aumentare le quantità vendute del +4,7%, tirando la volata a tutto il mondo delle bollicine.
«Gli spumanti, in tutte le loro declinazioni, risultano meno colpiti dalla contrazione dei consumi di vini, che è più marcata per quelli fermi», conferma Daniele Colombo, wine and spirit category manager in Esselunga, che quest’anno debutta a Vinitaly and the City con un Wine Truck Enoteca Esselunga. A poco più di un anno dal lancio di questo canale di e-commerce, sviluppato in un’ottica di servizio e multicanalità, l’assortimento è triplicato (circa 2mila etichette italiane fornite da 330 cantine) e i riscontri sono stati superiori alle aspettative.
«I consumi si spostano verso bevute meno impegnative dal punto di vista del titolo alcolometrico e sugli spumanti metodo Martinotti, che ben si prestano anche alla preparazione di cocktail», dichiara Marco Usai , wine specialist di MD, l’insegna italiana di discount, che continua ad ampliare la linea a marchio proprio Enotrium, dedicata a vini monovarietali ottenuti da vitigni autoctoni o di antica coltivazione, e che sta lavorando per lanciare nel 2026 il primo spumante dealcolato prodotto interamente in Italia.
Il segmento dei “no alcohol” è l’ultima novità introdotta dai retailer per tenere il passo con l’evoluzione delle richieste dei consumatori e trovare le strategie più efficaci per contrastare il calo della domanda. Il ruolo centrale che riveste negli acquisti di vino fa della Gdo la cartina di tornasole dei cambiamenti nelle preferenze e nelle scelte d’acquisto. In generale, gli italiani continuano a preferire nell’ordine i rosati, i bianchi e i rossi ed anteporre i vini fermi a quelli frizzanti. Nel 2024 ad andare meglio sono stati bianchi e rosati fermi e sono cresciuti di poco anche gli acquisti di vini a denominazione d’origine (+0,4%), anche se i due indiscussi protagonisti, ossia Chianti e il Lambrusco, perdono rispettivamente il 2,9% e il 4% dei volumi.