«Per quest’anno prevediamo una crescita del fatturato di qualche punto percentuale – anticipa a Il Sole 24 Ore Camillo Gusi, ad di Vimar, a margine della celebrazione degli 80 anni dell’azienda -. Puntiamo a una crescita delle esportazioni, ad oggi pari a un quinto delle vendite, in diversi mercati interessanti come, per esempio, l’Arabia Saudita e quelli della vicina regione del Golfo. Speriamo inoltre nella ripresa di diversi mercati dove l’economia è bloccata o quanto meno rallentata a causa di situazioni geopolitiche deteriorate o critiche».
Per l’azienda si conferma il trend di una crescita costante, simile al 2024 quando sono stati raggiunti i 317,4 milioni di ricavi con un aumento del 5% rispetto ai 302,4 milioni dell’anno precedente. Per quanto riguarda il mercato italiano Gusi, che insieme al cugino Gualtiero Viaro, presidente e ad, rappresentano la seconda generazione di questa realtà che in Italia conta 1.100 dipendenti diretti a cui si aggiungono altri 200 impiegati nelle sedi all’estero, non nascondono un certo rallentamento della domanda causato dalla cancellazione dei diversi bonus e incentivi che, negli anni passati hanno favorito l’adeguamento e la riqualificazione delle abitazioni. «Servono dei bonus adeguati ed equilibrati, un necessario aiuto per rendere le case più efficienti, meno energivore, più confortevoli e sicure» auspica l’ad.
Un punto di forza di Vimar è la quota di investimenti in ricerca e sviluppo che arriva all’8,9% del fatturato. La società dispone di un centro dedicato all’innovazione a Padova, nei dintorni dell’ateneo patavino, dove lavorano una cinquantina di ricercatori sul fronte dell’elettronica e delle soluzioni digitali. Il design è un punto di forza dell’offerta che punta all’integrazione spinta con gli ambienti interni e Vimar, tra le altre cose, è sponsor del padiglione Italia a Expo Osaka 2025. Sul fronte della sostenibilità è stata sviluppata Linea, la prima famiglia di interruttori e prese per la casa costruite con il 70% di plastiche provenienti da fonti rinnovabili e riciclate.
Se oggi l’innovazione si declina in prodotti smart e soluzioni residenziali e non per la domotica, Vimar ha anche letteralmente donato al mondo «un brevetto diventato standard di mercato. Non sono molto le aziende che lo fanno» ricorda Camillo Gusi. Si tratta del brevetto del marzo 1965 Vimar Sicury “bimbi sicuri”, un meccanismo che impedisce l’inserimento di corpi estranei nella presa. L’azienda decise poi di cederne l’utilizzo a titolo gratuito. Nel 1975 Vimar deposita il primo brevetto di presa multistandard, la Bpresa, presa universale bipasso che permette di alloggiare spine di differenti standard.