Angelo Giardina era un ragazzo di 21 anni. È morto schiacciato da un muletto che si è rovesciato durante un’operazione di manovra in un’impresa edile della provincia di Agrigento. Un altro giovane, della stessa età di Angelo, è morto mentre si trovava alla guida di un trattore che si è ribaltato, schiacciandolo, a Minturno, in una zona rurale della provincia di Latina. Quasi nelle stesse ore un operaio di 58 anni che stava lavorando su un canale scolmatore dell’A4 all’altezza di Vaprio d’Adda con indosso una pesante imbragatura è caduto nel fiume. Difficili le operazioni di soccorso, andate avanti ininterrottamente con immersioni dei sommozzatori dei Vigili del fuoco, droni, gommoni da rafting. In tarda serata ancora non c’erano notizie definitive.

Venerdì è stata un’altra giornata difficile sul fronte della salute e sicurezza sul lavoro, coincisa con l’aggiornamento dei dati Inail da cui emerge che i casi mortali nei primi cinque mesi del 2024 sono stati 369, 11 in più rispetto ai 358 registrati nello stesso periodo del 2023 e cinque in più rispetto al 2022, 22 in meno rispetto al 2019, 63 in meno sul 2020 e 65 in meno sul 2021.

Nell’analisi che accompagna il bollettino, l’Inail rileva che «a livello nazionale i dati rilevati a maggio di ciascun anno evidenziano per i primi cinque mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 271 a 286, e un calo di quelli in itinere, da 87 a 83. L’incremento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 310 a 312 denunce mortali, l’Agricoltura (da 36 a 40) e il Conto Stato (da 12 a 17)».

Sui numeri, pesa l’impatto degli incidenti plurimi. Al 31 maggio di quest’anno ci sono quattro denunce di incidenti plurimi, per un totale di 19 decessi, solo due dei quali stradali. Nei primi cinque mesi del 2023 risultavano cinque denunce di incidenti plurimi, per un totale di 10 decessi, quattro dei quali stradali.

L’analisi territoriale evidenzia incrementi al Sud (da 68 a 83 denunce), nelle Isole (da 31 a 37) e nel Nord-Est (da 77 a 78) e cali al Centro (da 74 a 65) e nel Nord-Ovest (da 108 a 106). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano l’Emilia Romagna (+15), la Campania (+7), la Calabria e la Sicilia (+5 ciascuna), mentre i cali più evidenti sono avvenuti in Veneto (-14), Marche, Abruzzo, Umbria e Friuli-Venezia Giulia (-4 ciascuna).

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