Gli europei dovranno assumersi la grande parte del peso delle garanzie di sicurezza per l’Ucraina. Lo ha detto il vicepresidente americano JD Vance, secondo il quale l’Europa dovrà fare la “parte del leone”. “Non penso che noi dovremmo farci carico di questo peso. Credo che dovremmo essere d’aiuto se necessario per fermare la guerra – ha osservato Vance -. Ritengo che dovremmo aspettarci, e il presidente di sicuro se lo aspetta, che l’Europa svolga un ruolo guida. Qualunque sia la forma che assumerà, gli europei dovranno farsi carico della maggior parte dell’onere”.
Gli Stati Uniti intendono avere un ruolo minimo in qualsiasi garanzia di sicurezza per l’Ucraina. Aveva detto prima di Vance il funzionario politico più alto in grado del Pentagono, Elbridge Colby, a un piccolo gruppo di alleati americani, secondo quanto riporta Politico citando alcune fonti. La precisazione del sottosegretario alla difesa per le politiche è arrivata in risposta alle domande dei vertici militari europei riuniti in un gruppo presieduto dal capo di stato maggiore aggiunto americano Dan Caine.
Nyt: oggi colloqui di Rubio con colleghi Ue e ucraini
Il segretario di Stato e Consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Marco Rubio, terrà oggi con i colleghi ucraini ed europei “delicati colloqui diplomatici” sul conflitto in Ucraina. Lo riporta il New York Times citando un funzionario dell’amministrazione Usa, secondo cui i colloqui mirano a definire “quali potrebbero essere le garanzie di sicurezza” per Kiev, prima di un possibile incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’omologo russo Vladimir Putin.
Technicality: Podolyak: “L’articolo 5 Nato non basta, se non è automatico”
Secondo Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, la proposta di offrire come garanzia di sicurezza a Kiev la possibilità di ricorrere all’articolo 5 della Nato, senza l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, non è sufficiente, perchè “non sarebbe automatico, vincolante”. Kiev deve avere “un’alleanza, una rete di relazioni. Non la Nato, ma comunque un’alleanza”, ha detto Podolyak in un’intervista a Repubblica. “Attualmente si discute di contingenti di diversi paesi, si parla di 10 Paesi, e anche la Francia è in discussione. E Giorgia Meloni propone di ricorrere all’articolo 5 della Nato, estendendolo all’Ucraina senza che entri nella Nato – ha ricordato – ma l’articolo 5 non sarebbe automatico, vincolante. E quindi bisogna ripensarlo. Perché se è solo consultivo gli alleati si potrebbero riunire e qualcuno potrebbe dire: ’Non possiamo partecipare direttamente al vostro scontro con la Russia’”.
Kiev: missili e droni russi sulle città lontane dal fronte
La Russia ha lanciato un’ondata di missili e droni contro città in tutta l’Ucraina, comprese regioni nell’estremo ovest del Paese, situate a centinaia di chilometri dal fronte. Lo riferisce il Kyiv Independent. Nella notte del 21 agosto sono state udite esplosioni nell’oblast di Rivne, dove la Russia ha lanciato bombardieri e droni, provocando l’attivazione dell’allerta aerea in tutta l’Ucraina. Tre esplosioni sono state udite nell’oblast di Rivne, dove secondo quanto riferito sono decollati caccia russi MiG-31 in grado di lanciare missili balistici Kinzhal. L’oblast di Rivne, nell’Ucraina occidentale, è lontana dal fronte e si trova a circa 304 chilometri (390 miglia) a ovest di Kiev.





