«Se si è d’accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani, se studieranno in modo potenziato l’italiano laddove già non lo conoscano bene, se nelle scuole si insegni approfonditamente la storia, la letteratura, l’arte, la musica italiana, se i genitori saranno coinvolti pure loro nell’apprendimento della lingua e della cultura italiana e se non vivranno in comunità separate. È in questa direzione che noi intendiamo muoverci». Così il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
«L’inclusione – dice Valditara – può avvenire assimilando i nuovi arrivati sui valori fondamentali, quelli che sono racchiusi nella Costituzione e che appartengono alla identità di chi accoglie, oppure realizzando la società del melting pot, dove ognuno pensa e fa ciò che vuole. La prima società ha un futuro ordinato e prospero, la seconda ha di fronte a sè la disgregazione e il caos».
Il caso Pioltello
Da giorni il dibattito politico sulla scuola ruota intorno al caso Pioltello, l’istituto comprensivo Iqbal Masih finito al centro delle polemiche dopo la decisione di chiudere il 10 aprile nel giorno di fine Ramadan. «È giusto spiegare ai bambini di ogni etnia o religione quanto è bello conoscerci, però siamo in Italia – ha detto il leader della Lega Matteo Salvini -. Occorre la reciprocità, non credo che in nessun Paese islamico chiudano per la Santa Pasqua o per il Santo Natale. Finché l’Islam non si darà una struttura e non riconoscerà la parità tra uomo e donna chiudere la scuola mi sembra un pessimo segnale. È un segnale di cedimento e arretramento chiudere per il Ramadan». Salvini ha poi proposto «un tetto di alunni stranieri in ogni classe, per tutela loro e per tutela di tutti i bambini. Se hai tanti bambini che parlano lingue diverse e non parlano italiano è un caos per tutti. Un 20 per cento di bambini stranieri in una classe è anche stimolante perché conosci lingue, culture e musiche. Ma quando gli italiani sono loro il 20 per cento di bimbi in classe, come fa una maestra a spiegare?».