«Il presidente Mattarella non ha mai pronunciato le parole che gli vengono attribuite. È ignobile e vergognoso far circolare sul web tali menzogne. Il contenuto del post e dei relativi commenti sono stati segnalati alle autorità competenti per accertare se sussistano estremi di reato». Così una nota dell’ufficio stampa del Quirinale nella quale si fa riferimento ad alcune fake news diffuse via web dopo le parole pronunciate dal capo dello Stato in occasione dell’anniversario della strage di Ustica.

L’intervento del Quirinale dopo le fake news sui social

Il Quirinale scende così in campo contro fake news circolate sul web dove un certo Matteo Gracis, in un post su facebook, ricondiviso da altri utenti, scrive dell’apposizione del segreto di Stato da parte di Sergio Mattarella sulla vicenda Ustica. «In riferimento ai post pubblicati sui social riguardanti una presunta apposizione del segreto di Stato sulle vicende di Ustica da parte del Presidente della Repubblica -spiega l’ufficio stampa del Colle – la notizia è palesemente falsa. Il Presidente della Repubblica non ha alcuna competenza sul segreto di Stato. Il Presidente Mattarella non ha mai pronunciato le parole che gli vengono attribuite. E’ ignobile e vergognoso far circolare sul web tali menzogne. Il contenuto dei post e dei relativi commenti sono stati segnalati alle autorità competenti per accertare se sussistano estremi di reato».

Il post finito nel mirino. Le verifiche della polizia postale

Nel post, che è stato molto condiviso, Matteo Gracis commenta in questo modo le parole pronunciate da Mattarella il 27 giugno scorso, in occasione del 44/mo anniversario della strage di Ustica: «manca la verità, paesi amici collaborino”. «Questo “signore” è lo stesso che nel giugno del 2020 ha prorogato di 8 anni il segreto di stato proprio sui documenti relativi al caso Ustica e sapete con quale motivazione? Riporto testuali parole: ‘La verità farebbe male all’Italia’», scrive Gracis nel post. La polizia postale, dopo la segnalazione del Quirinale, ha attivato delle verifiche sul post e avviato approfondimenti sull’account e sugli utenti che lo hanno rilanciato.

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