Da oggi chi parte per il Giappone dovrà fare a meno di uno dei punti panoramici più gettonati per le foto da condividere sui social media del proprio viaggio nel Paese del Sol Levante.

A Fujikawaguchiko, martedì mattina gli operai hanno eretto una barriera lunga 20 metri e alta 2,5 per ostruire la vista del Monte Fuji sullo sfondo di un minimarket Lawson, una catena diffusissima in Giappone, e scoraggiare così il numero sempre crescente di turisti che si fermano per scattare foto in quel punto.

L’annuncio di questa misura drastica è arrivato il mese scorso sull’onda dell’esasperazione dei residenti per il “comportamento incivile” di molti visitatori che gettavano rifiuti per terra, fumavano al di fuori delle aree autorizzate, attraversavano la strada all’improvviso o parcheggiavano indiscriminatamente. Qualcuno si arrampicava anche sul tetto di uno studio dentistico lì vicino alla ricerca si uno scatto ancora più “unico”.

Il comune della cittadina nella prefettura di Yamanashi ha detto basta prendendo una decisione che ha suscitato clamore internazionale come esempio di risposta alle conseguenze del sovraffollamento turistico.

Il Giappone, in questi ultimi anni, sta facendo i conti con le conseguenze di un boom turistico senza precedenti, spinto da una domanda record dopo la pandemia e dalla caduta dello yen ai minimi storici degli ultimi trent’anni.

Per la prima volta, a marzo e aprile di quest’anno, i visitatori hanno superato quota tre milioni.

Il Monte Fuji è l’obiettivo principale di questa “invasione” e il governo giapponese cerca di mettere un argine:  gli escursionisti che quest’estate useranno il percorso più battuto per scalare la montagna simbolo del Paese dovranno pagare 2.000 yen (circa 14 euro) a testa, con un tetto massimo di 4.000 ingressi per alleviare la congestione.

Il Fuji è coperto di neve per la maggior parte dell’anno, ma tra luglio-settembre più di 220.000 visitatori si arrampicano sui suoi ripidi pendii rocciosi. Molti salgono durante la notte per vedere l’alba e alcuni tentano di raggiungere direttamente la vetta di 3.776 metri creando problemi di sicurezza e ambientali.

Nelle ultime settimane, anche gli abitanti di altri popolari luoghi di interesse fotografico della regione, tra cui il cosiddetto Fuji Dream Bridge, si sono lamentati dell’eccessivo afflusso di turisti.

Ma i tour operator non si scoraggiano e c’è chi ha già pronto il piano B per non perdere clienti: portare i visitatori davanti a un altro minimarket nelle vicinanze, dove si può ammirare una vista simile.

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