L’azzeramento dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco potrebbe portare solo in Sicilia a un incremento di tre milioni di passeggeri, 1.200 nuovi posti di lavoro oltre a un beneficio per tutto il sistema in termini di nuove rotte e contemporanei nuovi investimenti. È la sintesi della lettera che il Ceo di Ryanair Eddie Wilson ha inviato al presidente della Regione siciliana Renato Schifani avviando un dialogo sulla base dell’idea che un provvedimento del genere possa portare benefici a tutto il sistema e anche alle tariffe aeree.
Contatti avviati con il governo
Stessa cosa è stata fatta con il governo nazionale: Ryanair ha già scritto al ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini e al ministro delle Imnprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Il modello da seguire è quello del Friuli Venezia Giulia che ha abolito l’addizionale municipale/tassa sul turismo dal 1° gennaio 2024: qui Ryanair ha lanciato una nuova base a Trieste e ha aggiunto una crescita del 50% per l’estate ’24 nell’ambito di una visione complessiva condivisa per ridurre i costi di accesso e raddoppiare passeggeri e turismo in entrata nei prossimi 5 anni.
Wilson: «Una tassa che nuoce al sistema»
Un concetto ribadito nel corso di una incontro che si è svolto a Palermo cui hanno partecipato i vertici di Gesap, la società di gestione dell’aeroporto di Punta Raisi (c’erano l’amministratore delegato Vito Riggio e il presidente Totò Burrafato) per presentare la Summer 24. Il punto centrale nell’incontro con i giornalisti è stato quello che Wilson definisce «il costo variabile che sono le tasse: ogni volo, ancora prima di partire, costa 1.200 euro, per i 6,50 che ogni passeggero paga in termini di tasse. E ciò avviene solo in Italia». E ciò ha un peso maggiore per territori come la Sicilia che «soffre di una carenza in termini di connettività aerea e di capacità, e la chiave per aumentare la capacità è ridurre i costi di accesso – dice Wilson –. Costi di accesso più bassi garantiranno maggiore capacità, più scelta e – cosa più importante – tariffe significativamente più basse. Esiste un’opportunità per la Sicilia di garantire un incremento della capacità e della crescita del turismo nei prossimi 5 anni, a condizione che il Governo siciliano abolisca l’eccessiva addizionale municipale/tassa sul turismo che sta ostacolando la crescita della connettività e del settore turistico dell’isola».
Riggio: «È diventata un bancomat sul biglietto aereo»
Un tema certamente caldo. Vito Riggio ne parla nella sua q ualità di ex presidente dell’Enac. «Questa è un’imposta che si è venuta a caricare nel corso del tempo. Si continua a dire tassa municipale ma in realtà, gravano su questa imposta tanti contributi compreso quello sui vigili del fuoco. Credo che uno Stato serio debba riordinarla questa tassa nel senso di ridurla per lo meno. Perché è diventata una sorta di bancomat sul biglietto aereo. Se la tassa diminuisse mi aspetterei anche una riduzione, ovviamente, del costo del biglietto. Quello che è inaccettabile è questa idea del Friuli Venezia Giulia cioè che ognuno faccia per conto suo. Non può essere. Anche perché il Friuli Venezia Giulia ha un peso molto modesto e già la Sicilia con i suoi quasi 20 milioni di passeggeri costa, evidentemente, molto di più. Già lo Stato dovrebbe rivedere, per esempio, il contributo per i vigili del fuoco di 1.5 euro che non ha nessun senso. Dovrebbe essere il ministero dell’Interno a finanziare». La discussione è dunque aperta e, a quanto pare, anche il dialogo tra Ryanair e l’amministrazione pubblica: «Non abbiamo incontrato Schifani perché è a Roma per altri impegni ma ci ripromettiamo di farlo» dice Wilson.
I nuovi voli estivi da Palermo
Intanto Ryanair ha annunciato quello che è stato definito «il suo nuovo operativo record» su Palermo per l’estate ‘24, con oltre 600 voli settimanali su 41 rotte, tra cui una nuova per Poznan e maggiori frequenze su oltre 15 rotte esistenti come Barcellona, Londra, Parigi e Vienna. Ryanair è presente a Palermo, con 5 aeromobili (500 milioni di dollari di investimento) e il supporto ad oltre 2.600 posti di lavoro nella regione (inclusi posti ben retribuiti per piloti, assistenti di volo e ingegneri). «Una grande città come Palermo, un grande territorio come la sua area metropolitana hanno bisogno di un grande vettore aereo per sostenere la crescita economica e sociale e continuare a incrementare quei flussi turistici che rappresentano una fondamentale chiave di sviluppo – dice il presidente di Gesap Burrafato –. Per questa ragione, Gesap ha deciso di rinnovare la sua fiducia a Ryanair, il principale operatore globale del segmento low cost».