Polizia israeliana ammette: bimba uccisa per errore in attacco a checkpoint
La polizia israeliana ha ammesso di aver ucciso per errore una bambina palestinese di quattro anni durante il tentativo di neutralizzare l’uomo alla guida di un’auto schiantatosi contro un checkpoint in Cisgiordania. Secondo quanto ricostruito, il veicolo con a bordo un uomo e una donna ha accelerato nei pressi del checkpoint nella città di Biddu, ferendo leggermente una giovane agente della polizia di frontiera. I poliziotti hanno immediatamente aperto il fuoco, uccidendo entrambi gli occupanti dell’auto, ma gli spari hanno colpito anche un veicolo che viaggiava dietro e al cui interno si trovava la bimba. Gravemente ferita, è stata dichiarata morta poco dopo dai soccorritori accorsi sulla scena.
Herzog: reinsediamenti da Gaza? Non è posizione Israele
Il reinsediamento dei palestinesi fuori da Gaza “non è ufficialmente” la posizione di Israele. Lo ha detto il presidente israeliano, Isaac Herzog, a Nbc News, commentando le dichiarazioni di alcuni membri del governo. Lo sfollamento forzato dalla Striscia “non è assolutamente” la posizione di Israele, ma ha aggiunto che “in una società in cui la libertà di parola è la base del nostro Dna, le persone possono dire ciò che vogliono”. Herzog ha detto che i funzionari “parlavano dell’abbandono volontario della Striscia, ma io dico apertamente, ufficialmente e inequivocabilmente che questa non è la posizione israeliana”.
Washington Post: Usa temono che Netanyahu voglia estendere guerra a Libano
La Casa Bianca teme che il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, voglia avviare una vera e propria guerra contro il gruppo libanese di Hezbollah per tornaconto politico. Lo riporta il Washington Post, citando alcuni funzionari americani. “Se la guerra di Gaza finisse domani, la carriera politica di Netanyahu finirebbe con essa. Questo lo motiva a estendere il conflitto”, affermano. Netanyahu, ricorda il quotidiano, è crollato drasticamente nei sondaggi dopo l’inizio della guerra con Hamas e l’opinione pubblica israeliana lo accusa dei fallimenti, in termini di Difesa, che hanno consentito gli attacchi e i massacri del 7 ottobre. “Il primo ministro continuerà a prendere le misure necessarie per proteggere Israele e il suo futuro”, ha commentato un funzionario israeliano quando il Wp gli ha chiesto se Netanyahu stia prendendo decisioni militari sulla base dei suoi calcoli politici.
Razzi da Libano verso nord Israele, Idf risponde
Circa otto razzi sono stati lanciati dal Libano e sono caduti vicino alla postazione ’Astra’ dell’esercito israeliano sul monte Hermon. Lo riporta il Jerusalem post, citando le forze israeliane di difesa Idf, che hanno risposto, colpendo i luoghi da cui erano stati effettuati i lanci. Un altro missile, riferisce The Times of Israel, ha colpito un edificio nella città settentrionale di Metula, in gran parte evacuata, provocando danni ma nessun ferito. Altri razzi lanciati verso la zona sono caduti in aree aperte.
Save the Children, 10 bambini al giorno amputati a Gaza
Più di 10 bambini al giorno, in media, hanno perso una o entrambe le gambe a Gaza dall’inizio del conflitto tre mesi fa. A denunciarlo è Save the Children, riportando in una nota che dal dal 7 ottobre, secondo l’Unicef, a più di 1.000 bambini sono state amputate una o entrambe le gambe. Molte di queste operazioni – ricorda l’Ong – sono state effettuate senza anestesia, a causa della paralisi del sistema sanitario nella Striscia provocata dal conflitto e della grave carenza di medici e infermieri e di forniture mediche come anestetici e antibiotici, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms).