L’ex alternanza scuola lavoro, ormai conosciuta come percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento neanche quest’anno sarà requisito di ammissione alla maturità. Per partecipare all’esame di Stato, dunque, non bisognerà aver svolto le ore obbligatorie per il triennio: 90 nei licei, 150 negli istituti tecnici e 210 nei professionali. Fermo restando che comunque l’esperienza di formazione on the job sarà oggetto comunque di una parte del colloquio. A prevederlo è uno degli emendamenti al decreto milleproroghe approvati durante la maratona notturna di ieri nella commissione Affari costituzionali del Senato.
Non è questa l’unica novità che riguarda il mondo dell’istruzione. Prendiamo, ad esempio, le graduatorie a esaurimento o d’istituto; ebbene, il loro aggiornamento dal prossimo anno scolastico 2024/25 sarà biennale anziché triennale. E, sempre a proposito di graduatorie, slitta di un anno l’obbligo di presentare la certificazione di alfabetizzazione digitale prevista dal nuovo contratto 2019/21 anche per il personale Ata che vi si iscrive per la prima volta e non solo per chi era già iscritto.
Il restyling parlamentare che ha investito il provvedimento non ha riguardato solo misure di respiro nazionale, ma anche locale. Come conferma la proroga fino al 31 dicembre 2024 disposta in un altro emendamento per le graduatorie a cui attingere per 14 assunzioni in ruolo presso l’Ufficio scolastico regionale del Friuli-Venezia Giulia.
Passando dalle misure di competenza del ministero dell’Istruzione a quelle riguardanti il ministero dell’Università e alla ricerca spiccano un altro paio di modifiche passate in commissione. La prima è stata annunciata dalla stessa ministra Anna Maria Bernini con un tweet e riguarda la Fondazione Ebri (European Brain Research Institute), fondata nel 2022 dal premio Nobel Rita Levi Montalcini. Al fine di consentire la prosecuzione delle attività di ricerca di nuove strategie terapeutiche per malattie neurodegenerative, del neurosviluppo e per altri gravi disturbi del sistema nervoso, viene prorogato di un altro anno lo stanziamento di un milione di euro a suo favore. Riducendo di analogo importo gli accantonamenti del Mur sui «Fondi di riserva e speciali» del Mef.
Un altro milione di euro viene destinato ai collegi merito per il 2024. Insieme alla precisazione che potranno avvalersene «solo gli enti che erogano un numero di borse di studio o di agevolazioni in favore degli studenti del collegio di merito per un importo globale superiore a un terzo della sommatoria delle rette per l’anno accademico di riferimento». Fermo restando che toccherà al ministero verificare il rispetto dei requisiti.