Ci sarebbe anche l’Italia fra i 13 Paesi in cui sarebbero in vendita circa 30 prodotti Ikea realizzati con legno proveniente dalle foreste cosiddette “vetuste” della Romania, ovvero foreste che sono rimaste intatte per secoli e che ancora oggi rappresentano circa il 70% delle foreste vergini europee.
Le critiche al colosso svedese dell’arredamento, sul fronte della deforestazione, non sono nuove: è dal 2015 – anno in cui il gruppo iniziò ad acquistare massicciamente proprietà boschive nei Carpazi – che le associazioni ambientaliste denunciano la contraddizione di un’azienda che fa della sostenibilità ambientale una delle sue prerogative principali e poi però contribuisce a disboscare uno dei più antichi e vasti patrimoni forestali europei, peraltro tutelato dalla strategia Ue sulla biodiversità.
L’indagine di Greenpeace
Oggi torna su questo tema Greenpeace Europa centro-orientale che, attraverso un’indagine disponibile sul suo sito, ha individuato sette aziende romene che lavorano e producono mobili per la multinazionale svedese e che si approvvigionano di legno proveniente da alcune di queste foreste vetuste nei Carpazi romeni, che sono però protette in base alle norme della strategia Ue sulla biodiversità.
Si tratta di alberi con un’età tra i 120 e i 180 anni, spiegano gli attivisti di Greenpeace, che rappresentano circa il 7% della superficie boschiva della Romania, un Paese rimasto storicamente lontano dai processi di massiccio disboscamento che, a partire dalla rivoluzione industriale, hanno interessato l’Europa occidentale. Non solo: durante l’epoca sovietica, la Romania era considerata un luogo di villeggiatura per i vertici del partito comunista e questo ha contribuito ulteriormente a preservarne le foreste. Dopo la fine dell’Urss e ancor più con l’ingresso nell’Unione europea, lo scenario è cambiato e molte aziende europee di lavorazione del legno hanno iniziato a sfruttarne il legname.
Tornando all’indagine di Greenpeace, l’inchiesta ha identificato i depositi dove il legname viene trasportato e lavorato e i mobilifici a cui questo legname viene venduto. Tra questi ci sarebbero anche alcuni fornitori di Ikea che, interpellata dall’associazione, ha risposto che avvierà le opportune verifiche.