Un’app e un sistema di monitoraggio per controllare e studiare gli effetti dei cambiamenti climatici sulle aree umide, lagune e paludi transfrontaliere di Italia e Croazia: sono gli obiettivi del progetto europeo Grew che vale 2,6 milioni di euro, finanziato all’80% dal fondo Fesr e per il restante 20% dal Fondo di rotazione per l’attuazione delle politiche comunitarie.
L’avvio è fissato per l’8 marzo con la firma dei “Contratti di area umida pilota”, ossia accordi negoziati su base volontaria che riguarderanno la Laguna nord di Venezia, la Laguna di Marano, il Delta del Po ferrarese, la foce del fiume Ofanto e, in Croazia, la riserva ornitologica Palud in Istria, la foce del fiume Neretva a Dubrovnik, il parco delle isole Brioni e dell’area costiera di Zara.
Coordinamento alla Iuav di Venezia
Il progetto, che ha una durata di due anni e mezzo, è coordinato dall’università Iuav di Venezia, e vede la partecipazione di diversi partner: il Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, il Patto per l’occupazione nord barese/Ofantino, la Comunità Riviera Friulana e, in Croazia, Zastita Prirode (Istituzione pubblica per la gestione delle aree naturali protette della regione di Dubrovnik-Neretva), l’agenzia per lo sviluppo rurale della contea di Zara, Natura-Histrica (Istituzione pubblica con sede a Rovigno) e l’Ente di gestione del Parco Nazionale delle isole Brioni.
I cittadini protagonisti
«Per aumentare la fiducia su questo strumento, il progetto realizzerà con il contributo dei cittadini una App per monitorare gli effetti dei cambiamenti climatici, da mettere in uso nelle otto aree pilota – spiega Maria Chiara Tosi, referente scientifica del progetto -. Inoltre, in ogni area sarà sviluppata una misura dimostrativa specifica di adattamento ai cambiamenti climatici, coinvolgendo le comunità locali». Infine, «non meno importante sarà offerta un’attività di capacity building ai gestori e agli esperti di altre zone umide transfrontaliere Italia-Croazia, insieme alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa congiunto per impegnare tutte le parti ad agire oltre la fine del progetto, con l’obiettivo di diffonderne i risultati e facilitare il trasferimento delle lezioni apprese».