“Non ha potuto disconoscere ovviamente che conosceva Cataldo e De Francesco ma era totalmente all’oscuro di qualunque reato commesso da questi due o da altri, premesso che bisogna ancora dimostrare che questi abbiano commesso dei reati”. Comunque ha affermato “la sua totale estraneità”.
A parlare è l’avvocato Beppe Modesti, il legale di Antonio Donatelli, ormai ex sindaco di Triggiano, in provincia di Bari, sottoposto agli arresti domiciliari dal 4 aprile scorso con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Per questo, Donatelli è stato sospeso dalla carica venerdì scorso dalla prefettura.
La dichiarazione del suo avvocato è arrivata al termine dell’interrogatorio di garanzia che oggi ha visto Donatelli davanti ai gip e dei pubblici ministeri. Ha risposto a tutte le domande, respingendo le accuse e annunciando le sue dimissioni irrevocabili da sindaco di Triggiano. “In realtà dal punto di vista processuale non c’è nessuna prova schiacciante che possa andare nella direzione della sua colpevolezza”, ha aggiunto il legale. Donatelli, ha spiegato Modesti, “ha ammesso di conoscere Cataldo e Defrancesco, ma non era a conoscenza” di eventuali illiceità né “ne ha avuto alcune percezione”. “Siamo fiduciosi – ha aggiunto – che verrà dimostrata la sua estraneità ai fatti”.
“Se ipoteticamente fossero stati comprati tutti i voti di tutte le liste che sono nel mirino delle investigazioni – ha concluso Modesti -, la coalizione di Donatelli avrebbe comunque vinto le elezioni” del 2021 dato “lo scarto talmente grande” con l’avversario.
Secondo la Procura, la sua rielezione a sindaco nel 2021 sarebbe avvenuta grazie a un giro di compravendita di voti. In totale gli indagati sono oltre 70, tra di loro l’ormai ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, e suo marito Alessandro Cataldo, che è agli arresti domiciliari. Cataldo, fondatore del movimento politico Sud al Centro, è considerato il capo dell’associazione per delinquere attorno a cui ruotava la compravendita di voti e verrà ascoltato anche lui dal gip in mattinata.
Secondo l’accusa, attraverso questo sistema di compravendita di voti sarebbero state inquinate le elezioni amministrative di Bari del 2019 (Maurodinoia fu eletta al consiglio comunale con “Sud al Centro” con oltre 6mila preferenze), di Grumo Appula del 2020 e di Triggiano del 2020. Le indagini riguardano anche le Regionali del 2020, nelle quali Maurodinoia – presentatasi con il Partito democratico – fu eletta con quasi 20mila voti. Dopo aver saputo di essere indagata, Maurodinoia si è dimessa sia dall’assessorato che dal Pd.
Interrogatorio anche per Alessandro Cataldo, fondatore del movimento politico Sud al centro e considerato il capo dell’associazione che avrebbe procacciato voti a pagamento in diverse tornate amministrative tra il 2019 e il 2021.