I prossimi 14 e 15 maggio si vota in 598 Comuni di regioni a statuto ordinario, di cui 13 capoluoghi di provincia e 91 sopra 15.000 abitanti e mi sento di dare un consiglio a chi si candida a governare la propria città: studiate con attenzione il quinto Piano nazionale per il governo aperto.
Il Piano è articolato in 5 aree di azione:
- Governance e strategia per il governo aperto;
- Prevenzione della corruzione e cultura dell’integrità;
- Rafforzamento della partecipazione della società civile;
- Promozione e difesa dello Spazio civico;
- Trasformazione digitale e inclusione.
Le politiche di governo aperto garantiscono una modernizzazione delle pubbliche amministrazioni e soprattuto della qualità dei servizi offerti a cittadini e imprese.
Sul sito Open Gov del Dipartimento della Funzione Pubblica si legge: “attuare i principi del governo aperto consente di rispondere più efficacemente ai bisogni crescenti di trasparenza dell’azione amministrativa e di partecipazione dei cittadini e della società civile organizzata, permette di contrastare più efficacemente la corruzione e di creare maggiore fiducia nelle istituzioni.”
Questi obiettivi dovrebbero essere alla base di ogni amministrazione e in particolare di quelle locali che hanno un ruolo ruolo più diretto, costante e interattivo con il proprio territorio e i propri cittadini.
Poiché l’apertura di un’amministrazione e l’attuazione dei principi dell’open government può e deve essere misurata è prima di tutto necessario che tutti i dati di interesse pubblico prodotti dalle amministrazioni siano rilasciati in formato aperto (i cosiddetti Open Data) ma è importante ricordare anche che per valutare il grado di “apertura” non basta il numero di documenti o informazioni o dati presenti sul sito ma anche il loro aggiornamento e la loro qualità.
Assistiamo talvolta alla presentazione di graduatorie in cui le amministrazioni sono “premiate” (e si vantano) sulla base di dati puramente quantitativi sul numero di documenti pubblicati sui portali open data, ma queste valutazioni risultano totalmente inattendibili quando non si tiene conto del grado di aggiornamento dei dati stessi.
Tanto per fare un esempio, il Comune di Pisa, che nel 2021 era classificato al primo posto nella graduatoria “open data” di ICityRank grazie al grande numero (663) di dataset pubblicati, nel 2022, a seguito dell’introduzione nell’indice di indicatori qualitativi, Pisa non figura più neppure tra i primi 10 e merita notare a tale proposito che i dataset pubblicati da Pisa risalgono nella migliore delle ipotesi al 2017.
Dall’8 al 12 maggio 2023, quindi pochissimi giorni prima delle amministrative, si terrà a livello internazionale la settimana dell’amministrazione aperta, ideata dall’Italia nel 2017, un invito all’azione globale per trasformare il modo in cui i governi centrali e locali rispondono alle esigenze dei loro cittadini. In più di 60 paesi, Italia compresa, l’Open Government Week, riunirà attori, leader e pensatori per condividere idee, discutere soluzioni e ispirare riforme.
“L’iniziativa si articola in cinque giorni dedicati a incontri, consultazioni, seminari e dibattiti pubblici, focus group, attività di monitoraggio civico, webinar, hackathon, pubblicazione di dataset in formato aperto e report, presentazione di nuovi siti e di servizi on line e altre iniziative che mirano a presentare ai cittadini e alle amministrazioni pubbliche le strategie e gli strumenti operativi per attuare i principi del governo aperto.”
Mi pare una grande opportunità che dovrebbe essere colta da chiunque oggi sia interessato a questi temi e in particolare agli amministratori e alle associazioni non governative che sono impegnate sui temi della trasparenza e della cultura dell’integrità, della partecipazione pubblica, della difesa dello spazio civico e dell’innovazione digitale inclusiva.
Amministrazioni pubbliche, organizzazioni della società civile e cittadini che vogliano contribuire alla Open Gov Week 2023 possono realizzare iniziative sui questi temi.
Il Dipartimento della Funzione Pubblica organizza diversi interventi: l’8 maggio sarà dedicato al tema della partecipazione pubblica; il 9 alla trasformazione digitale; il 10 a trasparenza e anticorruzione e l’11 allo spazio civico. Il 12 maggio, l’evento di chiusura, sarà dedicato ad una riflessione complessiva coordinata dal Forum Multistakeholder per il governo aperto.
Chi intende partecipare con il proprio evento all’Open Government Week 2023 può proporlo compilando questo form.
Open Government ovvero politiche pubbliche improntate alla trasparenza, alla partecipazione, alla lotta alla corruzione, all’accountability e all’innovazione della pubblica amministrazione: un forte stimolo per la società civile per sollecitare le pubbliche amministrazioni che dovrebbero vederlo come un obbligo ma anche come una grande opportunità.