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Se la Juventus è tornata su Fifa c’è un motivo. Ma le altre squadre, che fanno?

Agosto 4, 2022
nel Tecnologia
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Il ritorno della Juve su Fifa si progettava da tempo. Le trattative con EA Sports, che sviluppa il popolare videogame fin dagli anni Novanta, “erano in corso da almeno una stagione” rivela Giorgio Ricci, Chief Revenue Officer di Juventus.

Il club bianconero, su Fifa 23, riprenderà il suo nome e il suo aspetto ufficiale. Negli ultimi tre anni, l’arco di tempo in cui la Juventus è stata legata in esclusiva a Konami, tifosi e appassionati hanno comunque giocato con i suoi calciatori e con i suoi colori. Ma il nome della squadra, come è ampiamente noto, era fake: Piemonte Calcio.

“Eppure quando parlavamo con EA per preparare il nostro rientro, mi dicevano che in Italia eravamo la squadra più scelta in assoluto dai giocatori, sebbene il nome e le maglie non corrispondessero al vero” racconta Ricci. Che poi sorride: “Peccato per Piemonte Calcio, era diventato quasi un brand”.

Esattamente come i grandi club, anche le aziende produttrici di videogame sul calcio fanno il loro mercato. Da una parte c’è l’americana Electronic Arts, che sviluppa i titoli EA Sports tra cui Fifa, appunto. Dall’altra c’è Konami, azienda giapponese che produce eFootball, ultimo capitolo (gratuito) della storica serie Pro Evolution Soccer.

EA e Konami, secondo il Guardian, hanno dato vita negli anni alla “più grande rivalità nella storia del gaming”. E questa sfida, ormai, non riguarda soltanto la giocabilità o la capacità di riprodurre, nel modo più realistico possibile, volti, movenze ed esultanze dei giocatori. La scelta di giocare a Fifa, oppure a eFootball, dipende anche dalle loro ‘esclusive’.

EA Sports ha stretto un accordo con Lega Serie A che include, a partire da Fifa 22, 14 squadre in esclusiva. Questo è uno dei motivi che ha spinto la Juventus a tornare. “Volevamo dare ai nostri tifosi la possibilità di sfidare le squadre del nostro campionato” afferma Giorgio Ricci.

Giorgio Ricci, Chief Revenue Officer di Juventus 

Su Fifa 23, in uscita il prossimo 30 settembre, i club di Serie A saranno in tutto 16 sui 20 totali. Konami ha perso la Juventus ma, dalla stagione calcistica 22/23, ha ‘acquistato’ il Napoli, che passa al gioco giapponese e raggiunge le altre squadre italiane che hanno ancora un contratto di esclusiva in corso: Lazio, Roma e Atalanta.

Non è chiaro, attualmente, quale “fake name” prenderà il club partenopeo su Fifa 23. Sappiamo già, invece, quelli di Lazio (Latium), Roma (Roma FC) e Atalanta (Bergamo calcio).

Capitolo a parte per la neopromossa Monza: il club di Silvio Berlusconi ha stretto una partnership non esclusiva con Konami, quindi apparirà con il proprio nome e la propria divisa su entrambi i videogame.

La scelta della Juventus di partecipare a un torneo che si avvicina a quello reale ha un senso. Ma le cose cambiano rapidamente. Mentre i bianconeri stringevano l’accordo con EA Sports, gli storici rivali dell’Inter siglavano un accordo in esclusiva con Konami “a partire da luglio 2024”.

In un simile contesto, si possono creare anche dei cortocircuiti: il Milan, per esempio, pur facendo parte delle squadre esclusive di Fifa 23, ha scelto come sponsor per la prossima stagione calcistica Konami, e quindi avrà sulle maglie eFootball, il nome del videogame giapponese.

Va ricordato che Fifa 23 sarà l’ultimo titolo EA Sports legato al nome della più popolare federazione calcistica al mondo. La fine di questo sodalizio avrà due conseguenze: EA Sports continua a produrre il suo titolo sul calcio col nome EA Sports FC, mentre la Fifa ha già fatto sapere che si metterà al lavoro con partner e investitori per sviluppare una nuova simulazione calcistica “a partire dal 2024”.

Gli accordi con i due colossi EA e Konami, dal punto di vista delle entrate, per i club sono importanti tanto quanto le entrate provenienti dai diritti televisivi. Giorgio Ricci non si sbilancia sul valore economico, ma afferma che quella con Electronic Arts “rappresenta una delle partnership più importanti per La Juventus in questo momento”. Senza contare il peso, afferma Ricci, che questo tipo di accordo ha “sul rapporto con i giovani, per cui la fruizione dello spettacolo sportivo è molto diversa da quelle delle generazioni precedenti”.

Per questo il club di Torino, con EA, ha voluto fare un discorso più ampio: “Non si tratta solo del ritorno su Fifa – spiega Ricci -, parteciperemo ai tornei ufficiali organizzati da EA, prenderemo in esame l’opportunità di creare con loro delle collezioni di prodotti e lavoreremo anche nell’ambito della street art. Abbiamo voluto una partnership che andasse incontro alla nuova generazione Z”.

“Non rinneghiamo nulla dell’esperienza con Konami – specifica Ricci -. Quell’accordo ci ha aperto un mercato dove loro sono molto forti e su cui puntiamo molto, il sud-est asiatico per esempio, e ci ha portati sulle piattaforme mobili dove l’azienda gaipponese ha avuto un’ottima distribuzione negli ultimi anni”.

La nuova partenership con EA Sports rinvigorirà l’impegno del club bianconero negli eSport. Dal 2019 la Juventus ha una sua squadra di videogiocatori che ora, dice Ricci, “parteciperà alla Serie A di EA Sports per la prima volta con tutte le squadre di Serie A coinvolte”.

 

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