Alla fine la “causa termonucleare” è arrivata. Elon Musk porta in tribunale Media Matters for America, l’associazione che ha segnalato nelle ultime settimane la presenza fuori controllo di post neonazisti e antisemiti sulla sua piattaforma X.com, già Twitter. Secondo l’accusa del social network Media Matters sta cercando deliberatamente di allontanare gli inserzionisti dalla piattaforma, creando un danno economico ai conti dell’azienda.
Lo avrebbe fatto diffondendo report secondo i quali i post degli inserzionisti spesso finiscono tra post di utenti che inneggiavano a Hitler e allo sterminio degli ebrei. Ma per X di questi post non ci sarebbe traccia alcuna. O perlomeno avrebbero un’audience del tutto trascurabile. Ma servirebbero all’associazione per portare avanti una precisa strategia per mettere i bastoni tra le ruote al social. Musk aveva già annunciato le sue intenzioni. Dopo l’ultimo rapporto dell’associazione aveva minacciato contro di lei una “causa termonucleare”. E lo ha fatto.
Stando alle carte depositate, sarebbero pochissimi gli utenti hanno visto un annuncio di Apple accanto ai contenuti antisemiti citati nel rapporto di Media Matters. Due per la precisione, ha dichiarato Linda Yaccarino, amministratore delegato di X, in un post sulla piattaforma.
Angelo Carusone, presidente di Media Matters, si è difeso e ha detto che l’associazione non è intenzionata a fare alcun passo indietro: “Si tratta di un’azione legale frivola che mira a costringere al silenzio chiunque provi a criticare X”, ha dichiarato in un post, proprio su X. Carusone, di famiglia italo-americana, è un attivista liberal piuttosto popolare negli Stati Uniti. Famoso per le sue campagne contro la discriminazione online e contro soprattutto Donald Trump.
X e Musk, uomo più ricco del mondo nonché proprietario unico della piattaforma da circa un anno, hanno generato diverse polemiche in queste settimane per i contenuti antisemiti presenti sulla piattaforma. La scorsa settimana Musk ha dichiarato di essere d’accordo con una teoria cospirativa antisemita in un post su X, attirando critiche in un momento in cui gli ebrei americani segnalano un aumento delle molestie durante la guerra tra Israele e Hamas. A seguito di questo post IBM e Apple hanno deciso di sospendere la pubblicità sulla piattaforma.
