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Da LeBron James a Stephen King: il club di quelli cui Musk ha regalato la spunta blu

Aprile 21, 2023
nel Tecnologia
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Il giorno del giudizio, alla fine, è arrivato. Lo scorso 20 aprile, Twitter ha iniziato a rimuovere la spunta blu a tutti quei profili che l’avevano ottenuta come prova della propria identità, per lasciarla solo agli iscritti al servizio a pagamento Blue. Nel giro di poche ore, hanno perso lo status di “verificato” celebrità internazionali come Katy Perry e Justin Bieber. Non hanno più la spunta alcuni tra i profili italiani più seguiti, come Valentino Rossi, Lorenzo Jovanotti e Mario Balotelli.

La notizia, però, è che ci sono alcuni profili che, pur non pagando, hanno conservato la spunta blu. Il primo a segnalare l’anomalia in pubblico è stato lo scrittore americano Stephen King che, in un tweet, ha spiegato di risultare iscritto a Twitter Blue pur non avendo pagato. Stessa situazione per Lebron James che, a The Verge, ha confermato di aver mantenuto la spunta pur non avendo sottoscritto alcun abbonamento.

 

My Twitter account says I’ve subscribed to Twitter Blue. I haven’t.
My Twitter account says I’ve given a phone number. I haven’t.

— Stephen King (@StephenKing) April 20, 2023

A chiarire la situazione, tanto per cambiare, è stato lo stesso Elon Musk. Il numero uno di Twitter, l’uomo dietro l’introduzione della spunta blu a pagamento, ha spiegato in un paio di tweet di aver voluto regalare un po’ di abbonamenti. Per ora la lista dei fortunati includerebbe, oltre al re del thriller e al campione dei Los Angeles Lakers, anche l’attore canadese William Shatner. 

L’elenco, data anche l’imprevedibilità quasi proverbiale del fondatore di Tesla, va considerato in continuo aggiornamento. Anche perché a far rumore sono soprattutto quelli a cui Musk non ha considerato l’idea di regalare l’abbonamento, da Papa Francesco, che per ora ha mantenuto il badge grigio degli account istituzionali, a Donald Trump, al quale proprio il numero uno di Tesla aveva spianato la strada per il ritorno su Twitter. 

I’m paying for a few personally

— Elon Musk (@elonmusk) April 20, 2023

Twitter Blue: come funziona il servizio a pagamento

Tutto nasce dall’introduzione del servizio Twitter Blue, che consente a qualunque utente di ottenere la ormai celebre spunta blu pagando da 8 a 11 euro. Dal lancio dell’abbonamento, alla fine dello scorso anno, il social network ha garantito un periodo di transizione, in cui hanno convissuto spunte a pagamento e spunte dovute a un’effettiva verifica della celebrità. 

Dal 20 aprile, insomma, la spunta blu diventa esclusivo appannaggio di chi paga, la grigia viene garantita agli account istituzionali e quella oro alle aziende che sottoscrivono l’abbonamento dedicato alle organizzazioni. 

L’abbonamento a Blue garantisce, oltre alla spunta, una serie di funzionalità esclusive. Prima fra tutte, la possibilità di modificare i tweet, di pubblicarne di più lunghi (ad oggi fino a 4.000 caratteri, ma potrebbero diventare 10.000) e di ricevere un trattamento di favore dall’algoritmo. 

Il sistema, però, ha scontentato molti: primo fra tutti, il New York Times, che ha deciso di non pagare l’abbonamento. Alla base, oltre a un rapporto con Musk non proprio idilliaco, anche il cambiamento nel senso stesso della spunta, rilevato anche da altre organizzazioni e istituzioni: la sottoscrizione, infatti, non garantisce autenticità. Al contrario, come suggerisce anche Misinformation Monitor, potrebbero favorire la circolazione di fake news.

 

 

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