È un mondo del lavoro che cambia continuamente pelle, quello in cui ci troviamo immersi oggi. Non in termini di anni, ma di giorni e di minuti. Farne parte vuol dire essere disposti a cambiare con lui e la sfida è averne le competenze. Dal singolo alle grandi aziende.
Roberto Cascella è a capo delle risorse umane di Intesa Sanpaolo e sul palco Duomo dell’Italian Tech Week ha illustrato le strategie con cui il gruppo – che conta 94 mila dipendenti, di cui 74 mila in Italia – sta affrontando i cambiamenti: “Stiamo guardando alla banca dei prossimi dieci anni, mettendo al centro le persone, il loro benessere, la loro continua formazione per rimanere competitivi e preparare un futuro a cui guardare con ottimismo”. Smart working e settimana corta, palestre aziendali (la prossima settimana aprirà a Milano e nei primi mesi del 2024 anche nel grattacielo di Torino). Ma anche reskilling, riqualificazione delle persone, che per i lavoratori coinvolti significa aggiornare le competenze per nuove professioni. Una cosa non sempre facile da attuare, ma necessaria per adattarsi al cambiamento: dal 2022 al 2025 Intesa Sanpaolo coinvolgerà in questo percorso 8 mila persone, a cui si aggiungono 4.600 assunzioni di cui duemila in ambito it e tech.
Cambiamenti che, in questo mondo, sono quasi quotidiani: “Il digitale è velocissimo e la maggior parte di noi è autodidatta”, ha aggiunto Davide Dattoli, fondatore di Talent Garden, la realtà che trova casa alle Ogr e che favorisce il dialogo tra innovatori, founders, e start up. Un ecosistema che ha già raccolto 70 milioni di euro e 45 mila membri. “La mente umana è avversa ai cambiamenti, invece la contemporaneità li richiede. Per questo abbiamo chiesto a chi è già all’interno dell’ecosistema del tech di dedicare un po’ di tempo per formare chi vuole entrare a farne parte o vuole fare un salto di carriera. Li aiutiamo anche a mettere a terra le idee, cercando di trasmettere quello che per noi è il valore fondamentale: la formazione continua”. E in questo senso si inserisce l’appello di Dattoli e Cascella perché anche il mondo accademico si metta al passo con i tempi: “Va ripensato il modo in cui le persone devono apprendere”, meno frontale, in grado di gestire l’intelligenza artificiale e più aperto all’idea della ricerca continua.
E, ha aggiunto il ceo delle Ogr Massimo Lapucci, “bisogna apprendere come fare delle scelte. Ogni start up è un sistema complesso, che si trova di fronte infinite scelte. È importante avere le competenze giuste, ma lo è altrettanto fare le scelte giuste. Per me questo significa competenza: educare a una scelta”.
Le skills fondamentali? Alla fine si torna sempre lì: alla curiosità inesauribile dell’uomo, che animava gli Antichi e che è ancora il motore del progresso, che stimola a guardare al futuro con un po’ di ottimismo. Quello “Stay hungry, stay foolish” dell’innovatore che cambiò il mondo cominciando l’innovazione nel garage di mamma e papà.