La navicella Dragon di SpaceX ha concluso con successo la propria missione, ammarando al largo di San Diego, in California, con a bordo quattro membri di equipaggio. Il rientro segna la fine di una permanenza di 148 giorni nello spazio, nell’ambito delle operazioni di rotazione dell’equipaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
A bordo della capsula si trovavano le astronaute della Nasa Anne McClain e Nichole Ayers, il rappresentante dell’agenzia spaziale giapponese Jaxa Takuya Onishi e il cosmonauta di Roscosmos Kirill Peskov. La missione, parte del programma Commercial Crew della Nasa, conferma il ruolo sempre più centrale di SpaceX nel trasporto umano in orbita bassa, un segmento chiave nella nuova economia spaziale.
L’ammaraggio ha seguito una fase di rientro automatizzato, con controlli costanti da Terra e condizioni meteorologiche favorevoli nell’area di recupero. I tecnici di SpaceX e Nasa hanno immediatamente avviato le operazioni di estrazione dell’equipaggio e di messa in sicurezza della capsula.
Il volo rientra tra le missioni regolari che permettono di garantire la presenza continua di astronauti sulla ISS, sostenendo attività di ricerca scientifica, manutenzione e sperimentazione tecnologica. L’accordo tra Nasa e SpaceX, che ha sostituito la dipendenza dai lanci russi Soyuz, ha permesso negli ultimi anni una riduzione dei costi di accesso all’orbita e una maggiore flessibilità operativa.
