Pichetto Fratin: su energy release accordo raggiunto con la Ue
Il ministro prova, dunque, a mettere in fila i vari tasselli e torna anche sul tema annoso del costo dell’energia con le imprese che rivendicano strumenti di riduzione del prezzo. Il ministro rassicura così anche sul rapido via libera all’Energy Release sul quale, spiega, è stato raggiunto nei giorni scorsi un accordo con la Commissione Europea e ora la tempistica sarà quella dettata dalle ultime tecnicalità del Gse, mentre sulla Gas release «stiamo lavorando per individuare un percorso che funzioni».
Di Foggia: 2,3 miliardi di investimenti per la sicurezza della rete
Nel dibattito fa poi capolino anche il tema del black out con la ceo di Terna che rimette un po’ di ordine precisando anche gli investimenti messi in campo dalla società. «Il sistema elettrico europeo è complesso ed è impossibile escludere ogni rischio. Per garantire la sicurezza di un sistema caratterizzato da un’importante presenza di energie green, sono necessari investimenti specifici e un’efficace regolamentazione tecnica e di mercato», spiega Di Foggia. Quanto allo sforzo del Tso, «gli investimenti di Terna per il Piano di sicurezza, pianificati nell’aggiornamento del Piano industriale 2024-2028, ammontano a 2,3 miliardi di euro, rispetto ai circa 1,7 del precedente Piano».
Pichetto Fratin: per il nucleare occorre lavorare su più fronti
Il sistema ha messo, quindi, in campo le necessarie contromisure ma è chiaro che, aggiunge Pichetto Fratin, che bisogna continuare a investire sulle infrastrutture e portare avanti la necessaria diversificazione delle fonti, nell’ambito della quale giocherà un ruolo cruciale anche il nucleare. Il ministro si mostra prudente sui tempi di operatività delle tecnologie, ma garantisce invece un rapido approdo in Parlamento del disegno di legge delega. Che, però, non è l’unico tassello da mettere in pista. «Non basta accelerare su ddl – ha spiegato – ma bisogna mettere il Paese nella condizione giuridica di rispondere, così ad esempio alla fine di questo decennio chi vuole un piccolo reattore sa dove deve andare a firmare la domanda. I fronti su cui lavorare sono tanti, dalla norma giuridica alla comunicazione più trasparente e alla crescita della competenza per parte tecnologica, così da essere pronti al momento dell’attuazione».
Di Foggia: non rinunciare a rinnovabili, diversificazione garantisce sicurezza
Sul nucleare interviene anche la ceo di Terna che, nella sua veste di tecnico, pronuncia parole molto chiare. «Per Terna è più facile gestire una fonte di energia costante, ma non si può rinunciare ancora alle rinnovabili. Dal punto di vista tecnico il nucleare è auspicabile, ma non ci possiamo fermare sulle rinnovabili. La diversificazione è un must per garantire la sicurezza, un mix energetico che comprenda diverse fonti ci garantisce più», spiega la top manager che ricorda poi anche alcuni dei recenti traguardi conseguiti dalla società, a cominciare dal completamento della posa del ramo est del Tyrrhenian Link, il collegamento sottomarino tra Campania, Sicilia e Sardegna. «In poco più di due mesi sono stati installati circa 490 km di elettrodotto. Sarà il collegamento sottomarino in corrente continua più lungo mai realizzato da Terna. E nel 2028 entrerà in esercizio anche il ramo ovest, tra Sicilia e Sardegna».?
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