Ondate di calore con un clima secco che favorisce gli incendi (drammatici esempi si sono avuti negli scorsi giorni in Sardegna, Spagna e Albania) e sovraffollamento delle mete tradizionali: è la coppia di preoccupazioni che sembra orientare sempre più le preferenze degli europei in fatto di viaggi.
In cerca di luoghi meno affollati
Un segnale che si era già visto in primavera con l’aumento di vacanze “sole e mare” fuori stagione e che viene confermata nell’ultima rilevazione di European Travel Commission (ETC): oltre la metà (55%) dei 6.001 viaggiatori intervistati in 10 paesi (tra cui l’Italia) cerca destinazioni meno gettonate per il proprio viaggio. Il timore per luogo con troppa folla nell’ultimo anno è passato dal settimo al terzo posto dietro alla crescita dei costi del viaggio dovuta all’inflazione (primo posto) e alla propria posizione finanziaria.
Avanza l’opzione settembre
Mentre luglio e agosto restano i mesi preferiti in assoluto per le vacanze estive, avanza l’“opzione settembre”. Quasi un quinto degli intervistati (il 22%) programma una vacanza nel mese che segna la fine della stagione e porta all’autunno. Una percentuale in crescita rispetto all’anno precedente. Di “coolcationing” – fusione delle parole cool (fresco) e vacationing (vacanze) che indica l’attitudine a optare per periodi con clima più mite – si parla da un po’ ma ora la tendenza sembra consolidarsi nelle scelte dei viaggiatori. Una preferenza favorita anche da un miglior rapporto qualità-prezzo.
Le mete degli italiani: Spagna in testa
Se si restringe lo sguardo alle intenzioni di viaggio manifestate dagli italiani va segnalata innanzitutto una minore propensione alla partenza scesa di quattro punti un un anno (ora al 76%). Guadagna terreno la Spagna che risulta la meta europea in cima alle preferenze (indicata dal 17% degli intervistati e in crescia del 5% rispetto a un anno fa), seguita da Francia e Regno Unito. La vacanza progettata è meno lunga (4-6 giorni per il 46%, +3% sul 2024) ma cresce la percentuale di chi può contare su un budget di 1.500-2mila euro: è il 26% contro il 18% dello scorso anno.








