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Home » Orsini: mettere l’industria al centro, la Spagna è un esempio
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Orsini: mettere l’industria al centro, la Spagna è un esempio

Sala NotizieBy Sala Notizie5 Ottobre 20252 Mins Read
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«In Italia, come in Spagna» il peso del debito pubblico è un «ostacolo incide sulla competitività, rallentando riforme, semplificazioni e misure per il lavoro», dice il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, in un’intervista al quotidiano spagnolo Abc che segue il bilaterale con gli industriali spagnoli di mercoledì scorso a Madrid. «Confindustria – avverte – ritiene che non basti ridurre il debito: serve che le risorse pubbliche siano usate con efficienza, priorità chiare, costi certi e che si semplifichi il quadro regolatorio per far ripartire gli investimenti. Dobbiamo prendere esempio dalla Spagna che ha messo al centro del suo progetto di politica economica e sociale l’industria e le sue esigenze».

Una politica europea degli investimenti

«Ma non basta – aggiunge -, anche l’Europa deve fare la sua parte e avere le idee chiare, mettendo al centro della propria agenda la politica di attrazione degli investimenti e tutto quello che serve per aiutare la crescita, a cominciare dagli Eurobond». Con un riferimento al momento di polarizzazione politica di blocco istituzionale, come accaduto spesso anche in Italia, Orsini rileva che «l’instabilità politica ostacola sempre le imprese. Ogni ritardo nell’approvazione delle leggi, ogni incertezza sulle regole, scoraggia gli investimenti e indebolisce la fiducia. Le imprese hanno bisogno di stabilità, di norme chiare e tempestive: è la condizione minima per poter programmare e affrontare mercati sempre più competitivi».

Attuare i piani Draghi e Letta

Ancora sull’Europa, i rapporti Draghi e Letta «forniscono un piano di lavoro concreto e dettagliato su come agire per far ripartire l’economia europea». Il leader degli industriali avverte: «Il problema è che il senso di urgenza che dovrebbe accompagnare l’applicazione delle misure proposte da Draghi e da Letta è troppo debole». In Europa «va mantenuta la centralità della politica di coesione con una governance multilivello, per assicurare un futuro anche alle regioni meno sviluppate» e l’approccio della Commissione sulla competitività «va nella giusta direzione, legando i fondi per la ricerca e innovazione allo sviluppo industriale», «strumenti di debito comune saranno necessari per finanziare una vera politica industriale europea, capace di mobilitare anche risorse private con un effetto moltiplicatore». Da Orsini, infine, un no «all’ipotesi di una tassa diretta sui fatturati delle imprese, come la proposta Core», che «va contro ogni obiettivo di favorire la competitività».

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