Negli Usa, Partito democratico nel caos: dopo la disastrosa performance del presidente uscente Joe Biden nel suo primo confronto televisivo con lo sfidante Donald Trump, la sua ricandidatura alle elezioni di novembre è a rischio. Il ricordo della sua faccia smarrita e del suo sguardo assente, per non dire del tono dimesso e della voce flebile e incomprensibile è stampato nella memoria di milioni di elettori americani. Al punto che di ora in ora cresce il pressing di chi vorrebbe un cambio di cavallo prima che sia troppo tardi.

Prime crepe nello staff presidenizale

In questo quadro, è il blasonato New York Times a registrare i primi segnali di un possibile passo indietro. Biden, spiega il giornale, avrebbe ammesso con un suo alleato che starebbe valutando se continuare o meno nella corsa alla Casa Bianca. Biden avrebbe detto di essere consapevole che potrebbe non essere in grado di salvare la sua candidatura se non convincerà il pubblico nei prossimi giorni sul fatto che può continuare il lavoro. Immediata la reazione dello staff presidenziale: l’articolo del New York Times è “assolutamente falso”, ha annunciato il portavoce Andrew Bates, negando di fatto che Joe Biden stia considerando di abbandonare la corsa alla presidenza. “È assolutamente falso. Se il New York Times ci avesse concesso più di sette minuti per commentare lo avremmo detto”, ha scritto Bates su X.

Mentre Biden resiste, si accendono i fari sulla vicepresidente che non è mai riuscita a conquistare i favori di establishment e elettori. Nella situazione di enorme difficoltà che frena Biden Kamala Harris potrebbe avere più chance di battere Trump il prossimo novembre? Secondo un sondaggio realizzato per la Cnn tra elettori registrati nei giorni successi al dibattito, il vantaggio di Donald Trump su Joe Biden sarebbe salito a 6 punti, il 49% contro il 43%. Ma questo si ridurrebbe a due punti, 47% a 45%, se a sfidare l’ex presidente a novembre ci fosse la Harris. Lo stesso sondaggio indica il 56% degli elettori democratici crede che il partito avrebbe maggiori possibilità di vittoria con un candidato diverso dall’81enne presidente. “Noi vogliamo vincere, e probabilmente sarebbe più facile con qualcun di diverso da Biden”, dichiara a The Hill il collaboratore di un senatore dem. E riguardo alle chance di Harris, bisogna sottolineare che James Clyburn, uno degli esponenti di punta del caucus afroamericano, e grande alleato di Biden, ha già detto che, se il presidente si ritirerà, lui sosterrà Harris, la prima vice presidente afroamericana.

Michelle Obama unica candidata capace di battere Trump

Tra le possibili candidature alternative spicca, sullo sfondo, l’ipotesi “fine del mondo”: la corsa dell’ex first lady Michelle Obama, che da anni ripete che un ritorno alla Casa Bianca – questa volta da presidente e non da moglie di – non è mai stato nei suoi progetti e nei suoi desideri. Ad alimentare le voci sul suo nome contribuiscono i sondaggi: Michelle Obama è infatti l’unica tra i dem considerati possibili sostituiti di Joe Biden nella corsa per la Casa Bianca che potrebbe battere Donald Trump.

A dirlo è un sondaggio Reuters/Ipsos, che registra come l’ex first lady avrebbe un ampio vantaggio sull’ex presidente, il 50% contro il 39%. Tra gli altri democratici presi in considerazione dal rilevamento, la vice presidente Kamala Harris, che sarebbe sconfitta per un punto da Trump, 42% contro il 43%. Mentre il governatore della California, Gavin Newsom, viene dato indietro di 3 punti, e la governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer di 5. A differenza di altri sondaggi, questo poll non registra un arretramento di Biden dopo il dibattito e descrive il duello tra Biden e Trump come un testa a testa, con entrambi i candidati al 40%.

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