Nella capitale italiana vengono vandalizzate le targhe sui marciapiedi che commemorano i romani deportati dai nazisti

ROMA – Politici italiani e leader ebrei hanno condannato l’atto vandalico questa settimana di quattro minuscole targhe commemorative incastonate sui marciapiedi davanti ai condomini dove vivevano gli ebrei romani quando furono deportati dalla città occupata dai nazisti nel 1944 e mandati a morte ad Auschwitz .

Una donna passando martedì su un marciapiede del quartiere Trastevere noto per la sua movida ha notato l’annerimento di due targhe affiancate. Le lapidi nominano i residenti e citano la data in cui i due furono portati via durante l’occupazione tedesca di Roma negli ultimi anni della seconda guerra mondiale. Altre due targhe sono state vandalizzate con presunti atti di antisemitismo in un isolato vicino all’esterno dell’edificio dove vivevano altri due deportati.

«Spero che purtroppo da noi non si ripeta quanto sta accadendo in altri Paesi europei, in particolare a Parigi», ha affermato Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma. Si riferiva alla scoperta martedì di graffiti antiebraici sugli edifici di diversi quartieri della capitale francese.

Gli atti di vandalismo e i graffiti antiebraici arrivano da settimane nella guerra tra Israele e Hamas in cui migliaia di israeliani e palestinesi sono stati uccisi e centinaia di israeliani sono stati presi in ostaggio dai militanti di Gaza.

Tra i politici che hanno condannato gli atti vandalici nella capitale italiana e hanno offerto solidarietà agli ebrei di Roma c’era il sindaco Roberto Gualtieri, che ha denunciato il “gesto inaccettabile e miserabile”.

Gli investigatori sono al lavoro per stabilire se i vandali hanno dato fuoco alle quattro targhe o hanno utilizzato vernice nera.

Targhe commemorative in bronzo, conosciute in italiano come “pietre da inciampo”, sono state collocate davanti agli edifici in diverse strade di Roma dove vivevano gli ebrei quando furono deportati – la maggior parte dei quali morirono nei campi di sterminio gestiti dai nazisti all’estero.

La comunità ebraica italiana conta circa 30.000 persone in una nazione di 57 milioni di persone.

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