L’Italia ha fatto un passo avanti verso l’apertura di un nuovo importante mercato dopo i colloqui che hanno coinvolto funzionari diplomatici e commerciali di entrambi i paesi
Gli esportatori italiani di kiwi potrebbero presto avere accesso al Giappone, secondo alcune persone che hanno partecipato a un seminario online organizzato dall’ambasciata italiana a Tokyo lunedì 13 novembre.
Secondo UN Comrade, nel 2022 il Giappone ha importato un totale di circa 112.000 tonnellate di kiwi. La stragrande maggioranza di quel volume, quasi l’86%, proveniva dalla Nuova Zelanda.
Simona Rubbi, responsabile delle relazioni internazionali presso l’agenzia di marketing e commercio CSO Italia, ha affermato che ci sono alcuni segnali incoraggianti che il mercato alla fine li accoglierà a braccia aperte.
“Considerando la necessità di importare kiwi da parte dei giapponesi, l’organizzazione di questo seminario è stata sicuramente un grande segnale di apertura”, ha commentato.
“Ora speriamo che questa iniziativa trovi un seguito adeguato nel più breve tempo possibile, e ci sia la possibilità di esportare il kiwi italiano in un mercato così interessante come il Giappone”.
Rubbi ha partecipato virtualmente all’evento, insieme al presidente della CSO Paolo Bruni e alla direttrice Elisa Macchi.
“È stata l’occasione per mostrare la forza dell’industria italiana del kiwi, in termini di produzione, esportazioni, qualità, tecnologie, ma soprattutto di specializzazione e competenza”, ha spiegato Bruni.
“Inoltre, un’enfasi particolare è stata posta soprattutto sugli aspetti tecnici, necessari per l’apertura di nuovi mercati e per l’eliminazione delle barriere fitosanitarie”, ha aggiunto.
In forza
Il fatto che così tanti membri della CSO abbiano partecipato al seminario ha confermato il forte interesse per il potenziale del mercato giapponese.
Hanno partecipato, infatti, quasi tutti i fornitori di kiwi associati al gruppo, tra cui Fruitimprese, Salvi-Unacoa, Granfrutta Zani, Apo Conerpo, Agrentità, Alegra, Naturitalia, Apofruit Italia, Jingold, Kiwi Sole, Cico Mazzoni e Zespri.
Da parte italiana, il Paese era rappresentato proprio a Tokyo dall’ambasciatore Gianluigi Benedetti; il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini; l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi; e il direttore generale dell’Emilia-Romagna Valtiero Mazzotti.
In collegamento dal Ministero delle Politiche Agricole di Roma, invece, c’erano Bruno Caio Faraglia e Michele Fusillo.
Presente anche Shoichi Fujita del Ministero dell’Agricoltura giapponese che ha illustrato diverse procedure per l’introduzione di frutta e verdura sul mercato ed i controlli effettuati sui prodotti importati.