Alla vigilia del 4 luglio e nella concitazione intorno alla candidatura di Joe Biden, negli Stati Uniti nasce un nuovo gigante che promette di cambiare le sorti, negli ultimi anni tormentate, degli storici department stores: il gruppo canadese Hbc (Hudson’s Bay Company), al quale appartengono i negozi Saks Fifth Avenue, ha annunciato l’acquisizione del gruppo texano Neiman Marcus (che controlla anche i negozi Bergdorf Goodman) per 2,65 miliardi di dollari, operazione che segna la nascita del nuovo gruppo Saks Global, e un nuovo, possibile futuro per un canale di vendita che sembrava avviato, se non alla fine, a un drastico ridimensionamento. Secondo il Wall Street Journal, che ha lanciato la notizia, i due gruppi sarebbero giunti all’accordo dopo una negoziazione durata alcuni mesi, ma i loro contatti sarebbero in corso già da qualche anno.

Ora Saks Global – il cui portafoglio di proprietà è stimato in circa 7 miliardi di dollari e che potrebbe raggiungere i 10 miliardi di ricavi, sempre secondo il Wsj – faranno capo 75 negozi e 100 outlet, e l’unico rivale sarà a questo punto Macy’s, altra insegna storica degli Stati Uniti (anzi, la più antica, visto che fu fondata nel 1858 a New York), gruppo al quale fanno capo anche le insegne Bloomingdale’s e Nordstrom, che si rivolge a una fascia di mercato più bassa e da tempo sta attraversando un ripensamento della sua formula e un ridimensionamento della sua un tempo capillare rete di negozi sul territorio americano. Lo scorso dicembre il gruppo da circa 5 miliardi di dollari di ricavi era stato oggetto di una proposta di acquisto da parte dei fondi Arkhouse Management e Brigade Capital. Ed è di poche ore fa il significativo annuncio della vendita dello storico negozio di Miami, aperto nel 1972, alla University of Miami (che dovrebbe farne un suo centro di ricerca) per 40 milioni di dollari.

A rendere ancora più interessante l’operazione è la partecipazione di Amazon, che entra con una quota nel capitale di Saks Global e che probabilmente metterà a disposizione la sua piattaforma logistica e i suoi servizi per sviluppare le vendite digitali. Che questo fronte sia di primaria importanza è confermato anche dalla scelta di Marc Metrick, ceo della divisione e-commerce di Saks, come vertice di Saks Global.

Come sottolinea il New York Times, questa ingente aggregazione però potrebbe ora finire nel mirino della Federal Trade Commission, che a settembre inizierà a esaminare il caso dell’acquisizione di Capri Group (al quale fanno capo Versace, Michael Kors e Jimmy Choo) da parte di Tapestry (che controlla Coach, Kate Spade e Stuart Weitzman) per 8,5 miliardi di dollari, operazione conclusa lo scorso agosto e che ha dato vita a un gruppo da ricavi potenziali per 12 miliardi.

Nel 2021 il gruppo Hbc, con Saks, era stato già motore di un’altra operazione che aveva ridato vita a Barneys, anch’esso iconico department store newyorchese, molto e apprezzato per le sue strategie pionieristiche, ma che nel 2019 aveva dichiarato bancarotta ed era stato poi rilevato per 271 milioni di dollari dal gruppo Authentic Brands: quell’anno, infatti, da Saks Fifth Avenue aveva aperto un ampio corner “Barneys at Saks”. Di recente, a Beverly Hills Saks ha trasferito il suo negozio nell’edificio che aveva ospitato Barneys, dopo un rinnovamento costato 52 milioni di dollari.

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