I distretti di Jajarkot e West Rukum, nell’ovest del paese e vicini all’epicentro, sono stati i più danneggiati
Ancora un terremoto, questa volta di magnitudo 6.4, ha colpito il Nepal. Il bilancio, che è ancora provvisorio, è pesante: oltre 150 morti e circa 190 feriti. I distretti di Jajarkot e West Rukum, nell’ovest del paese e vicini all’epicentro, sono stati i più danneggiati. I soccorritori sono ancora impegnati nelle ricerche, soprattutto in alcuni villaggi remoti dove le comunicazioni sono interrotte da molte ore.
La situazione
Il terremoto è stato registrato alle 23.47 ora locale di venerdì 3 novembre. Solo a Jajarkot ci sono stati oltre 100 morti, tra cui anche il vicesindaco del comune di Nalgad, Sarita Singh, e 55 feriti, alcuni dei quali sono stati trasportati in ospedali più attrezzati delle città vicine e altri sono ricoverati nelle strutture sanitarie del posto. A West Rukum le vittime sono state 36 e i feriti 85. Non solo. Altri piccoli centri sono stati colpiti in maniera violenta, come Aathbiskot, Sanibheri, Bheri, Nalgad, Kushe, Barekot e Chedagad.
Le dichiarazioni
“Il primo ministro Pushpa Kamal Dahal ha espresso il suo profondo dolore per la perdita di vite umane nel terremoto di venerdì notte e ha mobilitato tutti gli organismi di sicurezza per il salvataggio e il soccorso immediati”, si legge in un post dell’ufficio del premier nepalese su X. “Sono profondamente addolorato per la perdita di vite umane e i danni causati dal terremoto in Nepal. L’India è solidale con il popolo del Nepal ed è pronta a fornire tutta l’assistenza possibile” ha scritto in un messaggio sui social il premier indiano Narendra Modi. I terremoti sono fenomeni frequenti in Nepal, paese che si trova sulla ‘cresta’ dove le placche tettoniche tibetana e indiana si incontrano e ogni secolo si avvicinano di due metri l’una all’altra, provocando una pressione che viene rilasciata sotto forma di sisma. Nel 2015 un terremoto di magnitudo 7,8 e le successive scosse di assestamento hanno ucciso circa novemila persone.