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Meloni in Etiopia, al centro della missione migranti e aiuti umanitari

Aprile 16, 2023
nel Mondo
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La presidente del Consiglio è arrivata ad Addis Abeba per un viaggio che si inquadra in quel Piano Mattei di sostegno allo sviluppo “non predatorio” ai Paesi africani al centro della politica estera del governo. Il premier ha visto il presidente dell’Unione Africana Moussa Faki e il primo ministro Abiy Ahmed, poi in serata ha avuto un colloquio con il presidente somalo Hassan Sheikh Mohamud

È iniziata oggi la missione di due giorni in Etiopia del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, prima leader di un Paese occidentale, sottolineano dal governo, in visita dopo la fine delle ostilità in Tigray. Al centro del viaggio il sostegno al processo di pace, gli aiuti umanitari, la cooperazione per lo sviluppo dell’industria e delle infrastrutture e la gestione dei migranti. Meloni è atterrata nel pomeriggio all’aeroporto Internazionale Bole di Addis Abeba, accolta dal primo ministro etiope, Abiy Ahmed Ali. Dopo gli onori militari e la rassegna della Guardia d’Onore, Meloni e il premier etiope si sono trattenuti a colloquio in un salone dell’aeroporto. Presente anche l’ambasciatore d’Italia, Agostino Palese. In delegazione anche Edmondo Cirielli, viceministro agli Esteri. Poi alla sede dell’Unione africana ha incontrato il presidente Moussa Faki Mahamat. “L’Etiopia è un Paese la cui stabilità è fondamentale, Paese con i quali l’Italia vanta storiche relazioni che io intendo rafforzare ulteriormente”, ha detto la premier italiana.

Meloni: a ottobre presentiamo piano Mattei per l’Africa

“Stiamo lavorando a una serie di iniziative che riguardano l’Africa” ad esempio “il Summit intergovernativo Italia-Africa, che si svolge ogni due anni: il prossimo ci sarà in autunno e potrebbe essere l’occasione giusta per presentare definitivamente in nostro Piano Mattei”, ha detto la premier Giorgia Meloni. “Intanto ci stiamo lavorando in cooperazione con i Paesi africani perché non puoi pretendere di sapere quali siano le soluzioni migliori” senza interlocuzioni coi diretti interessati. “Ottobre è l’occasione per arrivare alla presentazione definitiva del Piano”.

Il sostegno imprenditoriale all’Etiopia

La visita era in preparazione da febbraio, quando la premier aveva annunciato al primo ministro etiope Abiy Ahmed, a Palazzo Chigi, l’intenzione di organizzare una missione, e si inquadra in quel Piano Mattei di sostegno allo sviluppo “non predatorio” ai Paesi africani al centro della politica estera del governo. In chiave energetica ma, soprattutto, in chiave migratoria. A quella della premier seguirà anche una missione imprenditoriale – come promesso nel bilaterale a Roma – proprio per sostenere l’Etiopia nel programma di riforme e di trasformazione economica, mettendo a disposizione, spiegano dall’esecutivo, la competenza delle imprese italiane e favorendo il re-impegno nei fori competenti.

La gestione dei migranti

Rafforzamento delle relazioni bilaterali e un segno concreto dei legami storici e solidi tra i due Paesi, sottolineano fonti italiane, sono tra i principali obiettivi della missione cui seguirà, tra gli impegni dell’Italia per il Corno d’Africa, la co-presidenza insieme alle Nazioni Unite della conferenza dei donatori a New York, il 24 maggio. Oltre alla cooperazione bilaterale per lo sviluppo e la stabilità dell’area, al centro dei colloqui con il primo ministro etiope – che Meloni incontra per la terza volta, dopo Roma e la Cop27 di novembre – ci sarà per l’appunto la gestione dei migranti in un Paese che è già destinatario del decreto flussi di fine 2022 e che rappresenta uno snodo per i flussi che attraversano le frontiere orientali verso il Sudan fino alla Libia, e di lì verso l’Italia. Una questione, come dicono nell’esecutivo, prioritaria per l’interesse nazionale è quindi la “stabilità e integrità” dell’Etiopia, che ospita 823mila rifugiati e 4,2 milioni di sfollati.

Il programma

Cooperazione, stabilità del Corno d’Africa e migranti i temi al centro dei colloqui che vedranno la premier impegnata anche in un trilaterale Italia-Etiopia-Somalia, domattina. Il primo appuntamento di oggi è stato alla sede dell’Unione Africana per un incontro con il presidente Moussa Faki Mahamat. Poi al Palazzo Nazionale c’è stato il bilaterale con il primo ministro Abiy Ahmed Ali, a cui è seguita la cena d’onore. In serata ha avuto anche un colloquio con il presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamud. Domani alle 10 ora locale, sempre al Palazzo Nazionale, è in programma l’incontro trilaterale con Abiy e Mohamud. Al termine, le 12 circa, Meloni visiterà l’istituto italiano statale ‘Galileo Galilei’, la più grande scuola italiana all’estero con circa 900 iscritti.

Cronaca

Migranti, dichiarato stato d’emergenza. I dati sugli sbarchi in Italia

Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza su tutto il territorio nazionale per almeno sei mesi. Una scelta, ha spiegato il governo, che “consente di assicurare risposte più efficaci e tempestive”. Nel 2023 nel nostro Paese si sono registrati numeri record: non era mai successo che nei primi tre mesi dell’anno ci fossero così tanti sbarchi. La gestione di questo flusso per l’Italia è molto complessa. Il tema è stato al centro dell’ultima puntata di Numeri, andata in onda su Sky TG24 l’11 aprile

Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza su tutto il territorio nazionale a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi di migranti attraverso le rotte del Mediterraneo. Durerà almeno sei mesi. Una mossa, ha spiegato il governo, che “consente di assicurare risposte più efficaci e tempestive sul piano della gestione dei migranti e della loro sistemazione sul territorio nazionale”. Il tema migranti è stato al centro dell’ultima puntata di Numeri, andata in onda su Sky TG24 l’11 aprile

Come sono andati gli sbarchi in Italia negli ultimi anni? Dal 2014 al 2017 c’è stato un flusso migratorio fuori scala, culminato con i 181mila sbarchi del 2016. Questo flusso è poi sceso, con i numeri che negli anni successivi sono diminuiti anche per la pandemia da coronavirus

Nel 2023 i numeri sono tornati a crescere: non era mai successo che nei primi tre mesi dell’anno ci fossero così tanti sbarchi. Da gennaio a marzo di quest’anno sono sbarcate più persone che in qualsiasi anno precedente: parliamo di cifre che non si erano mai viste nemmeno negli anni dei flussi più ingenti dal Nord Africa. È per questo che il governo ha deciso di varare una stretta

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