Cronaca
Da Pompei a San Casciano, le grandi scoperte archeologiche italiane
La scoperta di 24 statue di bronzo in provincia di Siena ha subito fatto tornare alla memoria il rinvenimento dei bronzi di Riace, avvenuto poco più di 50 anni fa. Non è l’unico: infatti in tutto il XX secolo le ricerche archeologiche hanno riportato alla luce testimonianze di diverse epoche della storia nazionale, dalla preistoria sino alla Roma tardo-imperiale
A cura di Lucio Palmisano
Divinità, matrone, fanciulli, imperatori. Protetto per 2300 anni dal fango e dall’acqua bollente delle vasche sacre, è riemerso dagli scavi di San Casciano dei Bagni un deposito votivo mai visto risalente all’epoca etrusco-romana: insieme a migliaia di monete ed ex voto sono comparse 24 statue in bronzo, 5 delle quali alte quasi un metro, perfettamente integre e databili tra il II e il I secolo a.C.. L’area era famosa già in epoca etrusca per le sue acque termali, conosciute anche dai Romani
UNA SCOPERTA ECCEZIONALE – “Questo è il ritrovamento più importante dai tempi di Riace”, ha dichiarato il direttore generale dei Musei del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Massimo Osanna. Per Gennaro Sangiuliano, da pochi giorni ministro della Cultura, “questo è un ritrovamento eccezionale che ci conferma una volta di più che l’Italia è un paese fatto di tesori immensi e unici”
I BRONZI DI RIACE – Il paragone è stato subito spontaneo ricordando il caso dei bronzi di Riace, due statue di bronzo di provenienza greca databili al V secolo a.C., ritrovati in un eccezionale stato di conservazione il 16 agosto 1972 nei pressi di Riace Marina, in provincia di Reggio Calabria. Le ultime ipotesi sostengono che i due siano Eumolpo, figlio di Poseidone, ed Eretteo prima del loro duello per la città di Atene, come vuole la mitologia greca. I bronzi sono oggi conservati al Museo nazionale di Reggio Calabria