Dopo l’adesione all’Ue quasi dieci anni fa, la nazione balcanica completa il lungo cammino verso le istituzioni euro-atlantiche. Aboliti i controlli ai confini terrestri con la Slovenia e l’Ungheria, mentre per il traffico aereo si dovrà aspettare fino al 26 marzo. Per le transazioni in contanti c’è un periodo di transizione: fino al 14 gennaio 2023 sarà possibile pagare sia in kune che in euro. Von der Leyen: “Un’altra prova della forza e dell’unità dell’Unione”
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A partire dalla mezzanotte dell’1 gennaio 2023 la Croazia ha adottato ufficialmente l’euro ed è entrata nell’area di libera circolazione Schengen. Dopo l’adesione all’Ue quasi dieci anni fa, il Paese ha detto addio alla sua valuta, la kuna, ed è diventato il 20esimo membro della zona euro e la 27esima nazione della zona Schengen, che consente di circolare senza passaporto tra Stati membri.
L’eurozona si allarga
Per la Croazia si tratta del completamento del lungo cammino verso le istituzioni euro-atlantiche, iniziato nel 2000 con l’arrivo al potere a Zagabria delle forze europeiste e democratiche, dopo gli anni Novanta segnati dalla sanguinosa guerra per l’indipendenza. Il Paese ha poi aderito nel 2009 alla Nato e dal primo luglio 2013 è membro dell’Unione europea. Con l’adozione dell’euro e l’ingresso nell’area Schengen si concludono le ultime due tappe della piena integrazione nell’Europa unita. L’eurozona si allarga per la prima volta dal 2015 quando la Lituania adottò l’euro, mentre la zona della libera circolazione delle persone ha visto il suo ultimo allargamento nel 2008, quando vi aderì la Svizzera.
Spostamenti e confini
Vengono aboliti tutti i controlli ai confini terrestri della Croazia con la Slovenia e l’Ungheria, e quelli marittimi con l’Italia, mentre per il traffico aereo si dovrà aspettare fino al 26 marzo, quando scatterà l’orario di volo estivo. In totale sono soppressi 73 valichi di confine terrestri e 12 nei porti marittimi. L’assenza di controlli porterà notevoli risparmi e faciliterà il commercio, fatto particolarmente importante per il forte settore turistico croato che ne trarrà vantaggio dato che la maggior parte dei turisti proviene dai Paesi Schengen. Ad avvertire vantaggi immediati saranno anche gli esportatori di cibo fresco, specie del pesce, dalla costa dalmata e istriana verso l’Italia. Allo stesso tempo, verranno rafforzati i controlli ai confini esterni dell’Ue, quelli con la Bosnia-Erzegovina, la Serbia e il Montenegro, in totale quasi 1.350 chilometri, dove già nei giorni scorsi sono state registrate lunghissime code per l’ingresso in Croazia. Si tratta del confine esterno più lungo di tutti i Paesi dell’Ue.
Euro e inflazione
Anche l’euro porta molti vantaggi per il turismo, traino dell’economia della Croazia, che contribuisce con quasi il 20% al Pil nazionale. L’ingresso nell’eurozona con un’alta inflazione, al 13,5% a novembre, desta preoccupazione, ma gli esperti indicano che avrà invece un effetto benefico sui prestiti e i mutui. I tassi di interesse cresceranno, ma sicuramente meno di quanto sarebbero cresciuti se il Paese fosse rimasto fuori dall’euro. L’adattamento alla moneta unica è iniziato a settembre con l’obbligo di esposizione di tutti i prezzi in entrambe le valute, regola che resterà in vigore per tutto il 2023. Per i pagamenti in contanti c’è un periodo di transizione: fino al 14 gennaio 2023 sarà possibile pagare sia in kune che in euro. Il tasso di conversione è stato fissato a 7,53450 kune croate per 1 euro.
Ministri alla frontiera con Slovenia e Ungheria: “Momento storico”
Il momento storico per la Croazia è stato celebrato a due principali valichi di confine, con la Slovenia e con l’Ungheria, e a un bancomat nel centro della capitale Zagabria. Al valico di Bregana-Brežice, sull’autostrada Zagabria-Lubiana, il ministro degli Interni Davor Bozinović, ha simbolicamente premuto per l’ultima volta il pulsante per alzare la rampa e lasciar poco dopo passare le prime automobili senza controlli. Alla cerimonia erano presenti anche la ministra slovena Sanja Ajanović Hovnik, e i capi della polizia croata e slovena. “Abbiamo aperto le porte all’Europa senza frontiere e definitivamente affermato la nostra identità europea per la quale si sono battute generazioni di croati”, ha detto il ministro. Un’analoga cerimonia si è tenuta anche al confine croato-ungherese, al valico Goričan-Letenye, dove ad alzare la rampa è stato il ministro degli Esteri, Goran Grlić Radman. “Questo è un momento storico e va festeggiato”, ha dichiarato, aggiungendo che da oggi la Croazia si assume anche “la grande responsabilità per la protezione di più di 1.300 chilometri del confine esterno dell’Ue”, con la Serbia, il Montenegro e la Bosnia-Erzegovina. Nel centro di Zagabria, a poche decine di metri dalla sede della Banca nazionale croata, il governatore Boris Vujčić ha prelevato una banconota da cinquanta euro da un bancomat. “In questi tempi incerti – ha detto – l’euro offrirà ulteriore stabilità all’economia croata e faciliterà la crescita”.
Lagarde: “L’euro porta stabilità, la Croazia lo dimostra”
“La Croazia ha lavorato duro per diventare il ventesimo membro dell’area euro, e ci è riuscita. È la dimostrazione che l’euro è una valuta attraente che porta stabilità ai suoi membri”, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde. La presidente ha dato il benvenuto alla Croazia “nella famiglia dell’euro e al tavolo del consiglio dei governatori della Bce a Francoforte”. La banca centrale croata, la Hrvatska narodna banka, entra a far parte dell’Eurosistema e diventa un membro a tutti gli effetti del meccanismo di supervisione unica delle banche (Ssm), con cui da ottobre 2020 ha strettamente cooperato. La Bce è ora responsabile della diretta supervisione di cinque “istituti rilevanti” croati e di 16 “meno rilevanti”.
Von der Leyen: “Un’altra prova della forza e dell’unità dell’Unione”
“La Croazia può essere fiera di entrare nell’Eurozona e nell’area Schengen perché riuscirà ad attrarre più investimenti, si creeranno nuovi posti di lavoro, crescerà l’economia, e potrebbe anche diventare un hub energetico europeo per fonti rinnovabili”, ha detto in un’intervista all’agenzia di stampa croata Hina la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Secondo von der Leyen “questo non è solo un grande risultato per la Croazia ma anche un’altra prova della forza e dell’unità dell’Unione”. “In breve – ha concluso la presidente della Commissione – l’Europa rende la Croazia più forte, e la Croazia rende l’Europa più forte”.