Proseguono i raid di Israele su Gaza, con Hamas che denuncia il bombardamento di tre scuole, mentre l’esercito israeliano accusa Hamas di sparare sulla strada aperta per far passare gli sfollati. Almeno 40 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite – secondo fonti palestinesi – in un attacco aereo dell’esercito israeliano al campo profughi di Maghazi.
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Netanyahu ha sospeso il ministro del Patrimonio Amichai Eliyahu dalle riunioni di gabinetto fino a nuovo avviso dopo che, in un’intervista, Eliyahu, aveva evocato la possibilità di sganciare una bomba atomica su Gaza, sostenendo che nell’enclave non ci sono praticamente palestinesi non collegati ad Hamas.
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Il valico di Rafah, tra Gaza e l’Egitto, resta chiuso anche oggi per l’uscita degli stranieri e binazionali. Lo hanno riferito fonti locali ricordando che Hamas ha condizionato la riapertura del valico al passaggio degli stranieri alla uscita di feriti palestinesi del nord della Striscia di Gaza City. Il valico resta tuttavia in funzione per l’ingresso di aiuti umanitari internazionali.
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Il ministro della Difesa iraniano ha avvertito che gli Stati Uniti saranno “colpiti duramente” se non ci sarà un cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim sul proprio account Telegram. “Il nostro consiglio agli americani è di fermare immediatamente la guerra e di attuare un cessate il fuoco, altrimenti verrete colpiti duramente”, ha detto il ministro Mohammad Reza Ashtiani.
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Sale a 9.770 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in rappresaglia agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai militanti di Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas secondo cui di questi almeno 4.800 sono minori.
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“Dichiarazioni barbare e razziste che giungono da un ministro fascista”. Lo sottolinea il ministero degli Esteri della Autorità nazionale palestinese – secondo la agenzia di stampa Wafa – commentando l’intervista del ministro per la Tradizione ebraica Amichay Elyahu in cui ha evocato un possibile ricorso ad un’arma atomica a Gaza. Queste parole, secondo il ministero, sono state espresse da “un partner nella coalizione di governo di Benyamin Netanyahu”, e confermano che da 30 giorni Israele sta conducendo “una guerra di genocidio” a Gaza.
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Il segretario di Stato americano Antony Blinken “ha riaffermato l’impegno degli Stati Uniti alla fornitura di assistenza umanitaria salvavita e alla ripresa dei servizi essenziali” a Gaza, nel colloquio avuto a Ramallah con il presidente palestinese Mahmoud Abbas. A riferirne è stato un portavoce del Dipartimento di Stato americano.
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Blinken ha quindi sottolineato che i palestinesi “non devono essere sfollati con la forza”, ha ancora riferito Matthew Miller. Blinken e Abbas hanno discusso degli sforzi per “ripristinare la calma e la stabilità” in Cisgiordania, compresa la necessità di “fermare la violenza estremista contro i palestinesi e fare in modo che i responsabili siano chiamati a risponderne”, ha aggiunto. Miller ha affermato che Blinken ha ribadito che gli Stati Uniti rimangono “impegnati a promuovere uguali misure di dignità e sicurezza per palestinesi e israeliani”. Blinken ha infine espresso l’impegno degli Stati Uniti a lavorare per la “realizzazione delle legittime aspirazioni dei palestinesi per la creazione di uno Stato palestinese”.
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“Come possiamo rimanere in silenzio sull’uccisione di 10mila palestinesi, tra cui 4mila bambini, decine di migliaia di feriti e la distruzione di decine di migliaia di unità abitative, infrastrutture, ospedali, centri di accoglienza e serbatoi d’acqua”. Lo ha detto il presidente Abu Mazen nell’incontro con il segretario Usa Antony Blinken. “Ciò che sta accadendo in Cisgiordania e a Gerusalemme non è meno orribile, in termini di uccisioni e attacchi a terre, persone e luoghi sacri, per mano delle forze di occupazione e dei coloni terroristi, che commettono crimini di pulizia etnica, discriminazione razziale e la pirateria dei fondi”.
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Il presidente palestinese Abu Mazen nell’incontro con il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha chiesto “la sospensione immediata della guerra devastante e l’accelerazione della fornitura di aiuti umanitari, compresi medicinali, cibo, acqua, elettricità e carburante, a Gaza”. “Ci incontriamo di nuovo – ha aggiunto – in circostanze estremamente difficili, e non ci sono parole per descrivere la guerra di genocidio e distruzione a cui è sottoposto il nostro popolo palestinese a Gaza per mano della macchina da guerra israeliana, senza riguardo alle regole di diritto internazionale”.
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“Continuo a pensare alla grave situazione in Palestina e in Israele, dove tantissime persone hanno perso la vita. Vi prego di fermarvi in nome di Dio! Cessate il fuoco! Auspico che si percorrano tutte le vie perchè si eviti assolutamente un allargamento del conflitto”. Così Papa Francesco al termine dell’Angelus. “Continuo a pensare alla grave situazione in Palestina e in Israele dove tantissime persone hanno perso la vita. Vi prego di fermarvi in nome di Dio: cessate il fuoco!. Auspico – ha detto il Papa all’Angelus – che si percorrano tutte le vie perché si eviti assolutamente un allargamento del conflitto. Si possano soccorrere i feriti e gli aiuti arrivino alla popolazione di Gaza dove la situazione umanitaria è gravissima. Si liberino subito gli ostaggi. Tra di loro ci sono anche tanti bambini: che tornino alle loro famiglie. Pensiamo ai bambini, a tutti i bambini coinvolti in questa guerra come anche in Ucraina e in altri conflitti: così si sta uccidendo il loro futuro”. Papa Francesco ha quindi concluso: “Preghiamo perché si abbia la forza di dire basta”.
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Il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen ha detto al segretario di Stato americano Antony Blinken a Ramallah che ci deve essere un “cessate-il-fuoco immediato” a Gaza affinchè gli aiuti umanitari possono entrare nella Striscia: lo ha riferito all’agenzia Reuters il suo portavoce Nabil Abu Rudeineh. Gli Stati Uniti finora hanno resistito alle richieste di un cessate il fuoco, perchè sostengono che darebbe ad Hamas il tempo di riorganizzarsi.
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Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha chiesto di fermare la “violenza estremista” contro i palestinesi in Cisgiordania, durante l’incontro con il presidente palestinese Abu Mazen a Ramallah.
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L’esercito israeliano ha annunciato di aver scoperto durante i combattimenti a Gaza “una postazione di lancio di razzi di Hamas vicino ad una piscina per bambini e fosse di tiro e lanciarazzi in un vecchio parco giochi per bambini”. “Questa – ha detto il portavoce – è un’ulteriore prova del deliberato uso di Hamas delle strutture civili e dei civili stessi, inclusi i bambini, come scudi umani per le sue operazioni”.
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Durante l’incontro a Ramallah, in Cisgiordania, il segretario di Stato Antony Blinken ha detto al presidente palestinese Abu Mazen che gli abitanti della Striscia di Gaza non devono essere “sfollati con la forza”.
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“Si sta creando intorno ad Israele una solitudine di opinione che è pericolosa perchè già si sta dimenticando quello che è accaduto il 7 ottobre. Noi siamo sempre per due popoli e due Stati. Le vittime sono tutte uguali, ma gli aggressori non sono tutti uguali. Il 7 ottobre è stata varcata una frontiera morale, quindi non possiamo dimenticare quello che è accaduto, i nostri giudizi oggi devo anche partire da lì”. Lo ha detto la ministra per la Famiglia, le Pari Opportunità e la Natalità Eugenia Roccella intervenuta alla trasmissione Agenda su Sky TG24.
“,”postId”:”5a398f34-7ec7-476b-8049-110ee515dc69″},{“timestamp”:”2023-11-05T10:46:46.671Z”,”timestampUtcIt”:”2023-11-05T11:46:46+0100″,”altBackground”:false,”title”:”Raisi: “Israele e gli Usa siano puniti per crimini di guerra””,”content”:”
“Il regime sionista e i suoi sostenitori, gli Stati Uniti, devono essere ritenuti responsabili e puniti per i crimini di guerra commessi a Gaza”, ha detto ieri sera il presidente Ebrahim Raisi in una conversazione telefonica con il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store. “Il silenzio degli Stati Uniti e di un certo numero di Paesi europei e la loro fornitura di armi a Israele sono la prova dei doppi standard dell’Occidente e della loro collaborazione nei crimini dei sionisti”, ha sottolineato. Il premier norvegese, dal canto suo, ha affermato che Oslo sottolinea la necessità di porre fine immediatamente alle violenze e agli scontri.
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Il primo ministro del Qatar Mohammed bin Jassem Al Thani, che ha incontrato il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, ha detto che “Israele sta commettendo un genocidio” e che la situazione a Gaza continua a “deteriorarsi”. Il premier qatariota ha aggiunto che “la risposta internazionale agli attacchi israeliani contro Gaza non è al livello richiesto” e che è necessario “provvedere a tutte le necessità dei civili, comprese le comunicazioni e il carburante per la Striscia di Gaza. La carenza di carburante minaccia di mettere fuori uso altri ospedali: Israele sta commettendo un genocidio”.
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Il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna ha chiesto domenica una pausa umanitaria “immediata” nella guerra tra Israele e Hamas. “Una pausa umanitaria immediata, duratura e osservata è assolutamente necessaria e deve poter portare a un cessate il fuoco”, ha dichiarato Colonna ai giornalisti durante una visita in Qatar.
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Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha parlato con il suo omologo iracheno, Fouad Hussein, e gli ha detto che “l’espansione della guerra è inevitabile alla luce dell’escalation e dell’aggressione contro i civili” e che “il sostegno americano a Israele è la ragione principale dell’escalation dell’attuale situazione nella regione”. Lo ha riferito l’agenzia di stampa iraniana Irna. Secondo la rete libanese Al-Mayadeen, che è vicina a Hezbollah, il primo ministro iracheno Mohammad Shia al-Sudani si recherà domani a Teheran per discutere gli ultimi sviluppi nella regione.
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Il Segretario di Stato americano Anthony Blinken è atteso oggi da una serie di incontri in Cisgiordania, Iraq e sopratutto Turchia: una giornata cruciale per le strategie della Casa Bianca in un Medio Oriente in fiamme per il conflitto tra Israele e Hamas. Blinken si trova in questo momento in Cisgiordania, nella città di Ramallah, dove è in corso un incontro con il presidente dell’Autorita’ palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Abbas ricopre questa carica dal 2005 e rappresenta il partito al Fatah che governa la Cisgiordania. Al Fatah è un acerrimo rivale di Hamas, che invece controlla la Striscia di Gaza. Subito dopo l’incontro con Abu Mazen, il segretario di Stato americano volerà nella capitale irachena Baghdad dove incontrerà il premier Mohammed Shia al Sudani. In serata il capo della diplomazia Usa e’ atteso in Turchia, dove si fermerà fino a domani. Blinken incontrerà sicuramente il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, mentre ancora non è chiaro se nel programma sarà incluso un faccia a faccia con il presidente Recep Tayyip Erdogan.
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Altri 30 camion carichi di aiuti umanitari, cibo, acqua e medicinali, sono arrivati sabato sera nella Striscia di Gaza. A riferirne è stata la Mezzaluna Rossa palestinese, che ha elevato il totale di camion umanitari che sono transitati dall’Egitto attraverso il valico di frontiera di Rafah, nel sud della Striscia, dal 21 ottobre, a 451.
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L’ultimo convoglio comprendeva 19 camion che trasportavano gli aiuti forniti dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa). Altri tre camion trasportavano gli aiuti forniti dal Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e 8 camion trasportavano gli aiuti forniti dalla Mezzaluna Rossa egiziana.
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Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha chiesto di fermare la “violenza estremista” contro i palestinesi in Cisgiordania, durante l’incontro con il presidente palestinese Abu Mazen, a Ramallah, il quale ha chiesto “la sospensione immediata della guerra devastante e l’accelerazione della fornitura di aiuti umanitari, compresi medicinali, cibo, acqua, elettricità e carburante, a Gaza”. Appello del Papa durante l’Angelus: “In nome di Dio cessate il fuoco”.
Proseguono i raid di Israele su Gaza, con Hamas che denuncia il bombardamento di tre scuole, mentre l’esercito israeliano accusa Hamas di sparare sulla strada aperta per far passare gli sfollati. Almeno 40 persone sono state uccise e decine sono rimaste ferite – secondo fonti palestinesi – in un attacco aereo dell’esercito israeliano al campo profughi di Maghazi.
Netanyahu ha sospeso il ministro del Patrimonio Amichai Eliyahu dalle riunioni di gabinetto fino a nuovo avviso dopo che, in un’intervista, Eliyahu, aveva evocato la possibilità di sganciare una bomba atomica su Gaza, sostenendo che nell’enclave non ci sono praticamente palestinesi non collegati ad Hamas.
Gli approfondimenti:
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Sky News. Il primo ministro israeliano sospende il ministro che ha affermato che il lancio della bomba nucleare su Gaza è “una possibilità”
Fonti locali: valico Rafah resta chiuso a uscita stranieri
Il valico di Rafah, tra Gaza e l’Egitto, resta chiuso anche oggi per l’uscita degli stranieri e binazionali. Lo hanno riferito fonti locali ricordando che Hamas ha condizionato la riapertura del valico al passaggio degli stranieri alla uscita di feriti palestinesi del nord della Striscia di Gaza City. Il valico resta tuttavia in funzione per l’ingresso di aiuti umanitari internazionali.
Iran: “Cessate il fuoco o Usa saranno colpiti duramente”
Il ministro della Difesa iraniano ha avvertito che gli Stati Uniti saranno “colpiti duramente” se non ci sarà un cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta l’agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim sul proprio account Telegram. “Il nostro consiglio agli americani è di fermare immediatamente la guerra e di attuare un cessate il fuoco, altrimenti verrete colpiti duramente”, ha detto il ministro Mohammad Reza Ashtiani.
Ministero sanità Hamas: “Bilancio dei morti sale a 9.770”
Sale a 9.770 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in rappresaglia agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai militanti di Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas secondo cui di questi almeno 4.800 sono minori.
Anp: “Sull’atomica frasi razziste da ministro fascista”
“Dichiarazioni barbare e razziste che giungono da un ministro fascista”. Lo sottolinea il ministero degli Esteri della Autorità nazionale palestinese – secondo la agenzia di stampa Wafa – commentando l’intervista del ministro per la Tradizione ebraica Amichay Elyahu in cui ha evocato un possibile ricorso ad un’arma atomica a Gaza. Queste parole, secondo il ministero, sono state espresse da “un partner nella coalizione di governo di Benyamin Netanyahu”, e confermano che da 30 giorni Israele sta conducendo “una guerra di genocidio” a Gaza.
Blinken e Abbas hanno parlato di sforzi per riportare calma e stabilità
Il segretario di Stato americano Antony Blinken “ha riaffermato l’impegno degli Stati Uniti alla fornitura di assistenza umanitaria salvavita e alla ripresa dei servizi essenziali” a Gaza, nel colloquio avuto a Ramallah con il presidente palestinese Mahmoud Abbas. A riferirne è stato un portavoce del Dipartimento di Stato americano.
Blinken ha quindi sottolineato che i palestinesi “non devono essere sfollati con la forza”, ha ancora riferito Matthew Miller. Blinken e Abbas hanno discusso degli sforzi per “ripristinare la calma e la stabilità” in Cisgiordania, compresa la necessità di “fermare la violenza estremista contro i palestinesi e fare in modo che i responsabili siano chiamati a risponderne”, ha aggiunto. Miller ha affermato che Blinken ha ribadito che gli Stati Uniti rimangono “impegnati a promuovere uguali misure di dignità e sicurezza per palestinesi e israeliani”. Blinken ha infine espresso l’impegno degli Stati Uniti a lavorare per la “realizzazione delle legittime aspirazioni dei palestinesi per la creazione di uno Stato palestinese”.
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Abu Mazen: “10mila palestinesi uccisi, come tacere?”
“Come possiamo rimanere in silenzio sull’uccisione di 10mila palestinesi, tra cui 4mila bambini, decine di migliaia di feriti e la distruzione di decine di migliaia di unità abitative, infrastrutture, ospedali, centri di accoglienza e serbatoi d’acqua”. Lo ha detto il presidente Abu Mazen nell’incontro con il segretario Usa Antony Blinken. “Ciò che sta accadendo in Cisgiordania e a Gerusalemme non è meno orribile, in termini di uccisioni e attacchi a terre, persone e luoghi sacri, per mano delle forze di occupazione e dei coloni terroristi, che commettono crimini di pulizia etnica, discriminazione razziale e la pirateria dei fondi”.
Abu Mazen a Blinken: “Sospendere immediatamente la guerra”
Il presidente palestinese Abu Mazen nell’incontro con il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha chiesto “la sospensione immediata della guerra devastante e l’accelerazione della fornitura di aiuti umanitari, compresi medicinali, cibo, acqua, elettricità e carburante, a Gaza”. “Ci incontriamo di nuovo – ha aggiunto – in circostanze estremamente difficili, e non ci sono parole per descrivere la guerra di genocidio e distruzione a cui è sottoposto il nostro popolo palestinese a Gaza per mano della macchina da guerra israeliana, senza riguardo alle regole di diritto internazionale”.
Papa: “In nome di Dio cessate il fuoco in Medio Oriente”
“Continuo a pensare alla grave situazione in Palestina e in Israele, dove tantissime persone hanno perso la vita. Vi prego di fermarvi in nome di Dio! Cessate il fuoco! Auspico che si percorrano tutte le vie perchè si eviti assolutamente un allargamento del conflitto”. Così Papa Francesco al termine dell’Angelus. “Continuo a pensare alla grave situazione in Palestina e in Israele dove tantissime persone hanno perso la vita. Vi prego di fermarvi in nome di Dio: cessate il fuoco!. Auspico – ha detto il Papa all’Angelus – che si percorrano tutte le vie perché si eviti assolutamente un allargamento del conflitto. Si possano soccorrere i feriti e gli aiuti arrivino alla popolazione di Gaza dove la situazione umanitaria è gravissima. Si liberino subito gli ostaggi. Tra di loro ci sono anche tanti bambini: che tornino alle loro famiglie. Pensiamo ai bambini, a tutti i bambini coinvolti in questa guerra come anche in Ucraina e in altri conflitti: così si sta uccidendo il loro futuro”. Papa Francesco ha quindi concluso: “Preghiamo perché si abbia la forza di dire basta”.
Abu Mazen chiede a Blinken “cessate-il-fuoco immediato”
Il presidente dell’Autorità palestinese Abu Mazen ha detto al segretario di Stato americano Antony Blinken a Ramallah che ci deve essere un “cessate-il-fuoco immediato” a Gaza affinchè gli aiuti umanitari possono entrare nella Striscia: lo ha riferito all’agenzia Reuters il suo portavoce Nabil Abu Rudeineh. Gli Stati Uniti finora hanno resistito alle richieste di un cessate il fuoco, perchè sostengono che darebbe ad Hamas il tempo di riorganizzarsi.
Blinken: “Basta violenza estremista sui palestinesi”
Il segretario di Stato statunitense Antony Blinken ha chiesto di fermare la “violenza estremista” contro i palestinesi in Cisgiordania, durante l’incontro con il presidente palestinese Abu Mazen a Ramallah.

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Israele: “Lanciarazzi di Hamas tra giochi e piscina per bambini”
L’esercito israeliano ha annunciato di aver scoperto durante i combattimenti a Gaza “una postazione di lancio di razzi di Hamas vicino ad una piscina per bambini e fosse di tiro e lanciarazzi in un vecchio parco giochi per bambini”. “Questa – ha detto il portavoce – è un’ulteriore prova del deliberato uso di Hamas delle strutture civili e dei civili stessi, inclusi i bambini, come scudi umani per le sue operazioni”.
Blinken: “Palestinesi non devono essere sfollati con la forza”
Durante l’incontro a Ramallah, in Cisgiordania, il segretario di Stato Antony Blinken ha detto al presidente palestinese Abu Mazen che gli abitanti della Striscia di Gaza non devono essere “sfollati con la forza”.
Roccella: “Intorno ad Israele solitudine di opinione pericolosa”
“Si sta creando intorno ad Israele una solitudine di opinione che è pericolosa perchè già si sta dimenticando quello che è accaduto il 7 ottobre. Noi siamo sempre per due popoli e due Stati. Le vittime sono tutte uguali, ma gli aggressori non sono tutti uguali. Il 7 ottobre è stata varcata una frontiera morale, quindi non possiamo dimenticare quello che è accaduto, i nostri giudizi oggi devo anche partire da lì”. Lo ha detto la ministra per la Famiglia, le Pari Opportunità e la Natalità Eugenia Roccella intervenuta alla trasmissione Agenda su Sky TG24.
Raisi: “Israele e gli Usa siano puniti per crimini di guerra”
“Il regime sionista e i suoi sostenitori, gli Stati Uniti, devono essere ritenuti responsabili e puniti per i crimini di guerra commessi a Gaza”, ha detto ieri sera il presidente Ebrahim Raisi in una conversazione telefonica con il primo ministro norvegese Jonas Gahr Store. “Il silenzio degli Stati Uniti e di un certo numero di Paesi europei e la loro fornitura di armi a Israele sono la prova dei doppi standard dell’Occidente e della loro collaborazione nei crimini dei sionisti”, ha sottolineato. Il premier norvegese, dal canto suo, ha affermato che Oslo sottolinea la necessità di porre fine immediatamente alle violenze e agli scontri.
Qatar: “Israele sta commettendo un genocidio”
Il primo ministro del Qatar Mohammed bin Jassem Al Thani, che ha incontrato il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna, ha detto che “Israele sta commettendo un genocidio” e che la situazione a Gaza continua a “deteriorarsi”. Il premier qatariota ha aggiunto che “la risposta internazionale agli attacchi israeliani contro Gaza non è al livello richiesto” e che è necessario “provvedere a tutte le necessità dei civili, comprese le comunicazioni e il carburante per la Striscia di Gaza. La carenza di carburante minaccia di mettere fuori uso altri ospedali: Israele sta commettendo un genocidio”.
Parigi: “Per Gaza serve una pausa umanitaria immediata”
Il ministro degli Esteri francese Catherine Colonna ha chiesto domenica una pausa umanitaria “immediata” nella guerra tra Israele e Hamas. “Una pausa umanitaria immediata, duratura e osservata è assolutamente necessaria e deve poter portare a un cessate il fuoco”, ha dichiarato Colonna ai giornalisti durante una visita in Qatar.
Ministro degli Esteri dell’Iran all’Iraq: “Allargamento guerra inevitabile”
Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir Abdollahian ha parlato con il suo omologo iracheno, Fouad Hussein, e gli ha detto che “l’espansione della guerra è inevitabile alla luce dell’escalation e dell’aggressione contro i civili” e che “il sostegno americano a Israele è la ragione principale dell’escalation dell’attuale situazione nella regione”. Lo ha riferito l’agenzia di stampa iraniana Irna. Secondo la rete libanese Al-Mayadeen, che è vicina a Hezbollah, il primo ministro iracheno Mohammad Shia al-Sudani si recherà domani a Teheran per discutere gli ultimi sviluppi nella regione.
Ore cruciali per Blinken, in Iraq e Turchia dopo Ramallah
Il Segretario di Stato americano Anthony Blinken è atteso oggi da una serie di incontri in Cisgiordania, Iraq e sopratutto Turchia: una giornata cruciale per le strategie della Casa Bianca in un Medio Oriente in fiamme per il conflitto tra Israele e Hamas. Blinken si trova in questo momento in Cisgiordania, nella città di Ramallah, dove è in corso un incontro con il presidente dell’Autorita’ palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Abbas ricopre questa carica dal 2005 e rappresenta il partito al Fatah che governa la Cisgiordania. Al Fatah è un acerrimo rivale di Hamas, che invece controlla la Striscia di Gaza. Subito dopo l’incontro con Abu Mazen, il segretario di Stato americano volerà nella capitale irachena Baghdad dove incontrerà il premier Mohammed Shia al Sudani. In serata il capo della diplomazia Usa e’ atteso in Turchia, dove si fermerà fino a domani. Blinken incontrerà sicuramente il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, mentre ancora non è chiaro se nel programma sarà incluso un faccia a faccia con il presidente Recep Tayyip Erdogan.
Altri 30 camion carichi di aiuti entrati nella Striscia, in totale sono 451
Altri 30 camion carichi di aiuti umanitari, cibo, acqua e medicinali, sono arrivati sabato sera nella Striscia di Gaza. A riferirne è stata la Mezzaluna Rossa palestinese, che ha elevato il totale di camion umanitari che sono transitati dall’Egitto attraverso il valico di frontiera di Rafah, nel sud della Striscia, dal 21 ottobre, a 451.
L’ultimo convoglio comprendeva 19 camion che trasportavano gli aiuti forniti dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa). Altri tre camion trasportavano gli aiuti forniti dal Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) e 8 camion trasportavano gli aiuti forniti dalla Mezzaluna Rossa egiziana.