L’ingrediente responsabile del pericoloso tumore sarebbe il talco, presente negli ombretti, nei fard e in tutti i prodotti in polvere, ma anche in quelli in crema come fondotinta, rossetti, rimmel. Il talco nella cosmesi è fondamentale per la sua capacità di assorbimento dell’umidità e per prevenire l’agglomerazione del prodotto sula pelle. 

Perché il talco dovrebbe essere pericoloso e cancerogeno? Per l’amianto che potrebbe contenere al suo interno sviluppando una malattia di cui abbiamo sentito parlare recentemente con il caso di Franco Di Mare: mesotelioma (tumore raro, aggressivo e quasi sempre fatale).

Il talco è un minerale, costituito da magnesio, silicio e ossigeno. Per legge quello utilizzato nei prodotti per il corpo deve essere privo di amianto. Fino agli anni ’70, infatti, in alcuni prodotti, era presente anche l’asbesto, lo stesso minerale contenuto nell’amianto. 

Le cause contro il borotalco

Arrivate alla cronaca sono le circa 40mila le cause legali legate al borotalco della Johnson & Johnson. Nel 2018 infatti i giornalisti investigativi della Reuters hanno accusato l’azienda farmaceutica di essere a conoscenza di prodotti di talco parzialmente contaminati da amianto già negli anni ’70, pur continuando a dichiarare pubblicamente che erano privi di amianto. Come prova, la Reuters ha citato documenti interni, come i rapporti di prova in cui vari laboratori hanno trovato livelli “piuttosto elevati” di amianto nei cosmetici J&J. Nell’aprile di quest’anno il colosso americano ha dichiarato che pagherà 6,5 miliardi di dollari pe risolvere la maggior parte delle cause legali intentate dalle donne che si sono ammalate di mesotelioma alle ovaie per l’uso legato all’uso del prodotto.

I casi in Inghilterra

Più recente è il caso legato alla cosmesi con decine di donne britanniche che stanno portando in tribunale alcune aziende degli Stati Uniti, sostenendo di aver contratto il mesotelioma attraverso l’uso di prodotti di bellezza.

Tra le storie raccontate dal The Gaurdian quella di Hannah Fletcher. Nel 2016 mentre lavorava per British Airways, cominciò a sentirsi particolarmente stanca e a soffrire di dolori allo stomaco. Andò dal medico e le fu diagnosticato un mesotelioma peritoneale, causato dall’esposizione all’amianto, e la probabilità di un anno di vita. Aveva 42 anni e due figli, di quattro e dieci anni. Fortunatamente, dopo diverse operazioni e cure, è sopravvissuta, ma facendo ricerche  e dopo aver esclusa ogni potenziale forma di esposizione, hanno scoperto, attraverso una biopsia, delle tracce di talco e fibre di amianto nel peritoneo. La causa erano la cipria e il trucco, il talco usato da bambina e l’uso eccessivo di fondotinta e ombretto, scrive il The Guardian. Per questo ha avviato un’azione legale con il suo avvocato negli Stati Uniti convincendo così decine di donne britanniche ad intraprendere azioni legali per lo stesso problema. Una di queste è Jade Jenkins, un’altra donna inglese  che ha iniziato a 35 anni ad avere i sintomi. Anche a lei è stata diagnosticata un mesotelioma peritoneale: “Quando mi è stato detto che avevo uno o due anni di vita, sono rimasta scioccata. Mi trucco ogni giorno e scoprire che ciò che mi sono messa sul viso e che compro da quando avevo 12 anni ha causato tutto ciò è stato terribile. Mi sentivo male e in colpa, anche per mia madre, perché avrei potuto scoprirlo prima”.

 

I grandi marchi che utilizzano talco ‘pulito’

Quasi tutti i grandi marchi utilizzano il talco nei loro cosmetici respingendo ogni ipotesi di contaminazione. Il gruppo Estée Lauder Companies, che comprende Clinique e Bobbi Brown nonché la stessa Estée Lauder, ha dichiarato: “Utilizziamo solo talco testato e certificato come privo di amianto. Inoltre, tutti i nostri ingredienti sono sottoposti a un esame e a una valutazione completi sulla sicurezza e i nostri prodotti sono sicuri per l’uso previsto”.

Gli studi 

Secondo la Cancer Research UK non ci sono prove concrete che l’uso del talco causi il cancro anche se questo studio fa riferimento al cancro alle ovaie, non al mesotelioma, che richiede studi diversi. 

Secondo il The Guardian è vero che gli studi hanno scoperto che il talco cosmetico non è causalmente correlato allo sviluppo del mesotelioma, ma i, problema sarebbe il metodo utilizzato per testarlo. Il metodo più sensibile (e quindi più affidabile) è la microscopia elettronica a trasmissione, ma il metodo più comunemente utilizzato dall’industria cosmetica è la diffrazione dei raggi X. Questo è meno sensibile e non è in grado di rilevare livelli inferiori allo 0,5%, ma consente all’industria di affermare che il suo talco non contiene “amianto rilevabile”. E la questione sarebbe proprio questa: la dicitura “non contiene amianto rilevabile’ non è la stessa cosa di “senza amianto”, come indicato su alcuni cosmetici per legge. 

L’alternativa al talco: l’amido di mais

Esiste un altro ingrediente che in cosmetica svolge la stessa funzione del talco ma è indiscutibilmente sicuro: l’amido di mais. Alcune aziende cosmetiche hanno iniziato ad usarlo per sostituire il talco. Esistono poi marchi “Clean beauty”, vegani e cruelty-free che non sono sempre senza talco, ma promettono di usare solo materie prime certificate. 

La qualità e la chiarezza di indicazioni nei prodotti è importante anche alla luce dell’uso che ne viene fatto, soprattutto in questo momento dove i social sono invasi da influencer che propongono e testano tutti i tipi di prodotti coinvolgendo sin da subito le più giovani, all’uso dei cosmetici. A partire dalle bambine sempre più appassionate all’uso dei prodotti di bellezza.

 

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