In Italia, sottolinea Legambiente, la biodiversità è sempre più rischio, minacciata soprattutto da crisi climatica, inquinamento, catture accidentali e azioni antropiche. A preoccupare, in particolare, è lo stato di salute di avifauna e anfibi, a cui l’associazione ambientalista dedica quest’anno uno speciale all’interno del suo report Biodiversità a rischio 2024. E lo fa in occasione della Giornata mondiale della biodiversità, il 22 maggio.

Serve un cambio di rotta per tutelare meglio la biodiversità e fermare le catture accidentali di specie sensibili. «Nella prossima legislatura – chiede Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente -, l’Europa confermi gli obiettivi del green deal e della Strategia per la biodiversità. Non possiamo arretrare né in Europa, né in Italia. Serve una decisa inversione di tendenza politica e strumenti operativi e nuove norme capaci di accompagnare i territori verso la transizione ecologica e nel creare più aree protette».

Uccello Fratino (Agf Creative)

Dal fratino al gabbiano corso, ecco le specie a rischio

Il Fratino è a rischio estinzione. La presenza di questo uccello nelle spiagge italiane è calata di oltre il 50% negli ultimi 10 anni (se ne stimavano 1550 – 1900 coppie fino al 2010 e solo circa 600 coppie nell’ultimo Atlante Nazionale degli uccelli nidificanti in Italia edizione 2022) a causa della pulizia meccanica delle spiagge e dell’incremento di specie predatrici come ratti, gatti, cani, cornacchie e gabbiani reali. A rischio anche la berta maggiore e minore e il gabbiano corso che soffrono a causa del depauperamento degli stock ittici, del bycatch (catture accidentali) e del disturbo alle colonie in nidificazione. La berta minore, endemica del Mediterraneo e presente in Italia con circa il 67,3% di tutta la popolazione globale, è tra le specie vulnerabili, mentre il gabbiano corso è indicato come «prossimo alla minaccia».

Gabbiano Corso (Agf Creative)

Gli anfibi a rischio estinzione

Sotto osservazione anche gli anfibi, la classe di vertebrati più minacciata a livello mondiale. In Italia tra quelli più a rischio ci sono: la salamandra di Aurora, a rischio estinzione, localizzata in una ristretta porzione boschiva delle Prealpi Vicentine e minacciata dalle pratiche forestali. Il geotritone del Monte Albo, esclusivo della catena del Monte Albo nel nord-est della Sardegna, è una specie vulnerabile, minacciata soprattutto dalla degradazione del suo habitat ad opera dell’uomo. Il Geotritone del Sarrabus, il più minacciato in Italia, è in pericolo critico, è presente solo in Sardegna, nella regione sud-orientale del Sarrabus, ed è esposto alle minacce della crisi climatica e la Raganella sarda, un anfibio endemico della Sardegna, Corsica e Arcipelago Toscano, potrebbe risentire della carenza d’acqua nei siti riproduttivi e degli effetti negativi derivanti dall’uso eccessivo di prodotti fitosanitari agricoli.

Il pericolo bycatch

La fotografia di Legambiente mette in evidenza anche i ritardi dell’Italia sia nell’istituire nuove aree protette e zone di tutela integrale al 2030 sia nel frenare le varie minacce a partire dal bycacth, ossia la cattura accidentale delle specie durante l’attività di pesca. Nelle acque italiane, le catture accidentali si verificano soprattutto nello Stretto di Sicilia e nel Golfo di Trieste, e tra le specie più a rischio, oltre alla berta maggiore mediterranea, la berta minore, il gabbiano corso, c’è anche il marangone dal ciuffo.

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