Il Parlamento britannico si è riunito d’urgenza, in seduta straordinaria, per affrontare la crisi del colosso britannico dell’acciaio, British Steel. Le discussioni riguardano una misura d’urgenza proposta dal Governo laburista che darebbe al Governo stesso il controllo degli ultimi due altiforni del Paese, che rischiano la chiusura. In particolare, il disegno di legge, che dovrebbe essere votato in giornata, darebbe al Governo il “controllo” del sito British Steel di Scunthorpe (nord), di proprietà di Jingye, dove sono in gioco 2.700 posti di lavoro. “Non fare nulla non era un’opzione”, ha detto il ministro del Commercio Jonathan Reynolds all’inizio del dibattito alla Camera dei Comuni, parlando di “una situazione eccezionale” e spiegando che le trattative per evitare la chiusura degli altiforni non hanno finora avuto successo. Il ministro ha precisato che il provvedimento “non trasferisce la proprietà” di British Steel al Governo, anche se “questa opzione rimane sul tavolo”, eventualmente nel lungo termine. “Non c’è più tempo da perdere, la sicurezza economica del Paese è in gioco”, aveva detto ieri il primo ministro britannico Keir Starmer.
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