A oltre due anni dall’introduzione della tassazione agevolata delle mance percepite dal personale del turismo, dell’ospitalità alberghiera e della ristorazione il pagamento in contante resta la modalità principale dal momento che il pagamento elettronico del “premio” per chi ha curato il servizio è quasi impossibile. In appena un Pos su cento risulta attivata la funzionalità “mance”, una modalità che permette di indicare nel pagamento l’importo della mancia da aggiungere alla transazione. Non sembra trattarsi di un problema tecnologico perché l’83% dei terminali è già abilitata. Ma solo in rari casi il gestore ha compiuto l’ultimo passaggio, quello dell’attivazione che permette di avere a fine giornata la rendicontazione degli “extra” da destinare al personale come una voce degli incassi.
La sollecitazione del ministro
I numeri sono stati illustrati dall’Abi nel corso del tavolo convocato dal ministero del Turismo per fare il punto sull’applicazione della norma a cui hanno partecipato, oltre all’Associazione bancaria italiana, l’Agenzia delle Entrate, l’Apsp (Associazione italiana prestatori servizi di pagamento) e le principali associazioni di categoria. Il ministro Santanchè ha sollecitato le associazioni ad attivarsi con campagne interne di comunicazione per incentivare la diffusione e l’applicazione della normativa, considerata una misura importante per i lavoratori del turismo favorendo un aumento dei loro guadagni.
Il 17% dei Pos non ancora abilitati
Nella rilevazione dell’Abi sugli esercenti del settore turistico-alberghiero viene evidenziato come l’83% dei Pos già abilitati può essere attivato senza richiedere la sostituzione o aggiornamenti, quindi in piena autonomia da parte del ristoratore o albergatore. Ma anche per il restante 17% dei dispositivi non ancora abilitato è sufficiente un aggiornamento del software che un tecnico può fare a distanza.
Le campagne di informazione
Come si spiega un tasso di attivazione così basso nonostante si tratti di una modalità che potrebbe favorire i lavoratori? «Abbiamo già fatto una campagna di informazione con Nexi (l’azienda che gestisce 1,4 milioni di terminali Pos, ndr) rivolta alle nostre imprese e organizzato webinar ma è evidente che l’informazione non è arrivata ovunque – spiega Luciano Sbraga, vice direttore generale Fipe e direttore del centro studi della Federazione dei pubblici esercizi -. Ai tratta di un passaggio di modello che come tutte le novità ha bisogno di tempo per essere acquisito. A breve avviemo una nuova campgna informativa. Ma serve il lavoro di tutti e speriamo in un’azione congiunta con il sistema bancario e dei prestatori servizi di pagamento».
Le mance digitali in crescita del 41%
Nonostante il numero minimo di Pos attivati, nel corso del 2024 le transazioni con mancia sono cresciute del 41%, secondo le rilevazioni SumUp, che indica come i commercianti e i ristoratori che usano questa funzionalità sono aumentati del 24% tra il 2022 e il 2024. L’importo medio è cresciuto pari al 7%. Lo scorso anno l’incremento delle transazioni digitali con mancia è stato del 50% nei ristoranti e del 37% nei bar.