Dal nostro corrispondente

NEW DELHI – Sono almeno 121, tra cui 112 donne, le vittime della calca formatasi alla fine di una cerimonia religiosa induista nel distretto di Hathras, a circa 200 chilometri da Delhi, nel popoloso Stato indiano dell’Uttar Pradesh. Le vittime, tra cui anche sette bambini, sono rimaste schiacciate e soffocate quando la folla ha cercato di lasciare, attraverso l’unica uscita disponibile, la grande spianata fangosa dove si era svolta la cerimonia. Negli ospedali restano una trentina di feriti.

Il panico sarebbe scoppiato quando il predicatore intorno a cui ruotava l’incontro, un ex funzionario di polizia che da decenni ha smesso la divisa per farsi chiamare Bhole Baba e darsi alla fiorente industria spirituale, ha lasciato il palco e migliaia di persone hanno tentato di avvicinarlo per toccarlo. Quando la situazione è sfuggita di mano al servizio di sicurezza, molti fedeli avrebbero cercato di guadagnare l’uscita, ma sarebbero scivolati sul terreno fangoso venendo travolti da quelli dietro di loro. In quegli stessi frangenti, secondo il racconto di alcuni testimoni, il predicatore saliva in macchina e lasciava il luogo della tragedia. Attualmente è ricercato dalla polizia.

Secondo i media locali, all’incontro avrebbero cercato di prendere parte circa 250mila persone, più del triplo del numero massimo consentito. Sotto il tendone dove si è tenuta la cerimonia, secondo alcuni testimoni intervistati dalla stampa locale, temperatura e umidità erano insopportabili.

A causa di affollamento e mancato rispetto delle norme di sicurezza, non è raro che le cerimonie religiose in India si trasformino in tragedie. Nel 2013, i pellegrini in visita a un tempio per una popolare festa induista nello Stato del Madhya Pradesh si calpestarono a vicenda nel panico generato dalla paura che un ponte potesse crollare. Almeno 115 furono schiacciati a morte o morirono nel fiume. Nel 2011, più di 100 fedeli morirono schiacciati durante una festa religiosa induista nello Stato meridionale del Kerala.

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