Manfredi Catella è arrivato presto questa mattina al Tribunale del Riesame di Milano per discutere il suo ricorso, difeso dai legali Francesco Mucciarelli e Adriano Raffaelli. L’ex ad di Coima è accusato di aver avuto un rapporto non solo privilegiato con la commissione Paesaggio del Comune – considerata dai pm il «fulcro» della corruzione essendo peraltro dotata di un potere autorizzativo improprio – ma di aver proprio condizionato la politica e gli affari dell’urbanistica milanese, di cui lui è stato grande protagonista nell’ultimo decennio. A lui infatti si devono le costruzioni di Porta Nuova, Piazza Gae Aulenti, City Life, ma anche progetti in fieri come la rigenerazione dell’ex scalo Farini e la realizzazione del Villaggio olimpico per le Olimpiadi invernali del 2026.
Per la procura avrebbe cercato di condizionare le autorizzazioni per i suoi progetti, intessendo rapporti molto stretti e “pressanti” nei confronti della politica. Non a caso gli inquirenti hanno depositato per un appello al Riesame una serie di chat, fra cui quella in cui l’ex assessore Tancredi dice a Catella se lo avrebbe riconfermato come assessore (ovviamente potrebbe esserci un tono scherzoso che non emerge dalla trascrizione). Il sindaco Giuseppe Sala, il suo dg Christian Malangone e Catella avevano una chat comune, considerata quantomeno inopportuna dall’accusa.
«Le esigenze cautelari permangono al di là delle dimissioni» di Manfredi Catella «dalle cariche in seno a Coima». È quanto scrivono i pm di Milano nella nuova memoria depositata al tribunale del Riesame proprio in occasione dell’udienza. Per i procuratori Marina Petruzzella e Paolo Filippini, coordinati dall’aggiunta Tiziana Siciliano, la richiesta di misura cautelar e la memoria integrativa del 14 luglio «ricostruivano già il modo padronale, al limite dell’inverosimile, e fuori dalla legge, che Catella ha di interagire con la pubblica amministrazione, servendosi come tramite dell’assessore Tancredi, del direttore generale Malangone e del sindaco Sala, che tratta come suoi dipendenti maldestri e poco efficienti, per condizionare a suo vantaggio i pareri della Commissione per il paesaggio, i contenuti dei bandi in cui il Comune deve mettere all’asta gli immobili del suo patrimonio».
L’aspetto più controverso nelle accuse rivolte a Catella è l’affare “Pirellino”, un progetto da realizzare con Stefano Boeri (anche lui indagato nell’inchiesta), dopo l’acquisizione dell’edificio di proprietà comunale nel 2019. Per la procura costituirebbe una prova eclatante di corruzione, visto che dalla Coima sarebbe stata pagata una tangente a Scandurra da 28.548 euro (solo questa la cifra che il gip nell’ordinanza di custodia cautelare ha condiviso, non gli altri più onerosi compensi per questa singola vicenda che la procura contestava). Il fatto è stato però ridimensionato dal gip, che non ravvisa per Tancredi, nei suoi rappporti con Catella, l’induzione a dare o promettere utilità.
Il fatto. Il 31 luglio 2023 Coima ha emesso una fattura per una consulenza a Scandurra per il progetto dello studentato di via Messina 53, che però secondo i pm sarebbe però stata finalizzata a favorire l’autorizzazione per il Pirellino (la prova per l’accusa sarebbe il fatto che la consulenza è stata pagata in ritardo e per progetti inesistenti). La procura sottolinea che Scandurra non si astenne durante il voto per concedere l’autorizzazione, cosa che invece sarebbe stata necessaria per evitare conflitti di interesse.








