Un clima politico teso e polarizzato. La sfida a tre, per le presidenziali in Polonia, si gioca tra un europeista, un conservatore e un outsider di estrema destra, rispettivamente Rafal Trzaskowski, Karol Nawrocki e Slawomir Mentzen. Chi vincerà sarà il successore di Andrzej Duda, presidente del Paese dal 2015 che, giunto al termine del secondo mandato, non potrà correre per il terzo.
I candidati sono 11, ma solo tre di loro si contenderanno il Palazzo presidenziale di Varsavia. I sondaggi danno favorito il sindaco della capitale, il filo-europeo Trzaskowski (32%) seguito dal conservatore Nawrocki (23%) e dal candidato di estrema destra Mentzen (14%).
Trzaskowski è un eurofilo dichiarato che si impegna ad allentare le leggi sull’aborto e a proteggere i diritti Lgbtq+. Già ministro della Tecnologia ed ex vice ministro degli Esteri, 53anni, è figlio di un pioniere del jazz e pronipote dell’uomo che ha creato le prime scuole secondarie femminili in Polonia. Eletto sindaco di Varsavia nel 2018 e rieletto nel 2024, alle presidenziali del 2020 è stato sconfitto di misura da Duda. È sostenuto dal partito di governo Coalizione Civica del primo ministro Donald Tusk.
Nawrocki, 42 anni, è in corsa per la presidenza della Polonia con il sostegno del principale partito conservatore di opposizione, il partito di destra Diritto e Giustizia (PiS), al potere dal 2015 al 2023, di cui è esponente il presidente uscente Andrzej Duda. Nawrocki è un grande ammiratore del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha incontrato due settimane fa alla Casa Bianca, ricevendo gli auguri per il voto di oggi.
A giocarsi il ballottaggio potrebbe spuntare il candidato presidenziale polacco di estrema destra Slawomir Mentzen. Il 38enne imprenditore multimilionario, molto popolare sui social, è un libertario euroscettico, fermamente contrario all’aborto e ai migranti, che vuole porre fine a decenni di dominio politico dei due principali partiti polacchi, i centristi al governo e i conservatori. Ha promesso agli elettori «una Polonia forte e ricca» con tasse basse, un’economia solida e «confini a tenuta stagna». I suoi slogan elettorali includono anche l’impegno a «fermare l’ideologia di sinistra» e «liberare le criptovalute». Nel 2019, ha detto: «Non vogliamo gli ebrei, gli omosessuali, l’aborto, le tasse e l’Unione Europea».