Invasione e o non invasione? Le esportazioni cinesi di veicoli elettrici verso i Paesi dell’Unione Europea sono calate di quasi il 20% nei primi due mesi dell’anno, secondo i dati ufficiali della Dogana di Pechino, mentre è in corso un’indagine da parte della Commissione europea sui sussidi statali che renderebbero più competitive le aziende del Dragone.
A gennaio e febbraio, secondo i dati delle autorità cinesi, stati spediti nei 27 Paesi membri dell’UE poco più di 75.600 veicoli elettrici, con un calo del 19,6% rispetto allo scorso anno. Potrebbero avere influito i festeggiamenti del Capodanno lunare.
I recenti e rapidi aumenti delle importazioni da parte di aziende come BYD e MG Motors, di proprietà di SAIC Motor, hanno scatenato l’allarme delle case automobilistiche occidentali, in testa a tutte Stellantis e Renault, che temono un’ondata di nuovi concorrenti con prezzi molto più competitivi in un momento difficile per il settore.
All’inizio di marzo l’Ue ha prospettato l’imposizione di dazi più elevati (fino al 20-25%, oggi sono al 10% contro il 15-25% di Pechino) sui veicoli elettrici cinesi in entrata. Bruxelle sostiene di avere le prove che il governo di Pechino stia fornendo un sostegno finanziario illegale alla sua industria dell’Auto.
Tornando ai possibili motivi del calo, può essere stato davvero lo stop all’economia che coincide con il lungo Capodanno lunare, celebrato con lunghe ferie tra il 10 e il 24 febbraio? Secondo la Camera di Commercio Cinese presso l’Ue il calo delle esportazioni nei primi due mesi di quest’anno «trascende una mera anomalia statistica, facendo luce sulle complesse sfide che la Cina deve affrontare a livello internazionale».