Dopo aver scatenato a varie latitudini spettacolari aurore boreali e australi lo scorso fine settimana, il Sole non sembra essersi placato, tutt’altro.
Il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha registrato martedì il più grande brillamento dell’attuale ciclo solare e degli ultimi vent’anni.
Il gigantesco lampo luminoso prodotto dal ‘flare’ a raggi X è stato catturato dal Solar Dynamics Observatory, il telescopio spaziale lanciato nel 2010 dalla NASA per studiare la nostra stella.
L’eccezionale esplosione di classe X8.7 proviene dalla stessa regione 3664 del brillamento X2.2 emesso la scorsa settimana e all’origine della tempesta solare che ha investito la Terra causando blackout radio e aurore.
L’ultimo precedente di analoghe proporzioni risale al 2005.
Secondo gli scienziati del NOAA, questa volta la Terra dovrebbe essere fuori dalla “linea di fuoco” e non dovrebbe determinare una tempesta geomagnetica di simili proporzioni anche se saranno possibili blackout radio ad alta frequenza.
Il brillamento questa volta si è verificato sul bordo estremo del lato visibile del Sole.
Bryan Brasher dello Space Weather Prediction Center del NOAA ha detto che l’eruzione potrebbe rivelarsi ancora più forte con la raccolta di dati da altre fonti.
L’espulsione di massa coronale associata al brillamento di martedì sembra essersi diretta lontano dal nostro pianeta, anche se le analisi sono in corso, ha aggiunto Brasher.