«Non dobbiamo rassegnarci al prevalere della logica del conflitto e delle armi». Lo ha detto Papa Leone all’Angelus. Nella festa dell’Assunta ha aggiunto: «Oggi vogliamo affidare all’intercessione della Vergine Maria la nostra preghiera per la pace». Il Pontefice ha citato Pio XII che nel pieno della seconda guerra mondiale diceva: «Mai più scempio di vite umane!». «Quanto sono attuali queste parole – ha commentato Leone XIV -. Ancora oggi purtroppo ci sentiamo impotenti di fronte al dilagare nel mondo della violenza sempre più sorda e insensibile ad ogni moto di umanità. Eppure non dobbiamo smettere di sperare: Dio è più grande del peccato del mondo».
«Operatori pace gioia della Chiesa, molte donne»
Nell’omelia della messa celebrata a Castel Gandolfo di fronte a circa 2.500 fedeli il Papa ha detto: «Le comunità cristiane povere e perseguitate, i testimoni della tenerezza e del perdono nei luoghi di conflitto, gli operatori di pace e i costruttori di ponti in un mondo a pezzi sono la gioia della Chiesa». «Molti di loro sono donne» ha sottolineato. «Lasciamoci convertire dalla loro testimonianza!».
La citazione di Dante: non perdersi nella selva oscura del male
Il Papa ha citato Dante e in particolare l’ultimo canto del Paradiso, nella preghiera messa in bocca a San Bernardo. Maria è «sorgente viva, zampillante di speranza. Sorelle e fratelli, questa verità della nostra fede è perfettamente intonata al tema del Giubileo che stiamo vivendo: “Pellegrini di speranza”. Il pellegrino ha bisogno della meta che orienti il suo viaggio: una meta bella, attraente, che guidi i suoi passi e lo rianimi quando è stanco, che ravvivi sempre nel suo cuore il desiderio e la speranza. Nel cammino dell’esistenza questa meta è Dio, Amore infinito ed eterno, pienezza di vita, di pace, di gioia, di ogni bene. Il cuore umano è attratto da tale bellezza e non è felice finché non la trova; e in effetti rischia di non trovarla se si perde in mezzo alla “selva oscura” del male e del peccato», ha detto Papa Leone.








