Sono italiani tre dei venti brand del largo consumo più scelti dai consumatori europei. E altri tre alfieri del made in Italy spiccano per le loro performance nella classifica dei primi 100. A rivelarlo è la nuova edizione del Brand Footprint Europe Report, realizzato da CPS GfK in collaborazione con Kantar Worldpanel sulla base delle preferenze degli shopper verso i marchi misurate dall’indice di Consumer Reach Point (Crp), elaborato sulla base della penetrazione nella popolazione e della frequenza d’acquisto.

«Questo studio conferma che i brand crescono soprattutto attraverso l’acquisizione di nuovi shopper e meno per aumento di frequenza o ticket di acquisto – commenta Federico Capeci, amministratore delegato di Kantar Italia -. Inoltre, consolida l’evidenza che i brand con un’alta equity hanno crescite migliori, più sane e durature. Infatti, quelli che sono rilevanti per il consumatore e percepiti come diversi dagli altri (”meaningfully different”) hanno una capacità di crescere cinque volte maggiore».

Se Coca-Cola resta il brand più scelto in assoluto in Europa, in seconda posizione si rafforza Kinder, artefice di un’ottima performance dopo anni difficili e nonostante uno scenario economico non favorevole. Nel 2023 lo storico brand di Ferrero ha aumentato il Crp del 4,2% ottenendo il miglior risultato tra i 20 marchi top in Europa, penalizzati da un anno critico a livelli di consumi e molto sfidante sul pian competitivo.

L’unico altro brand che è riuscito a crescere è Haribo (nono in graduatoria), che ha migliorato del +1,8% il suo Crp grazie all’aumento della penetrazione in famiglia. Invece Kinder ha beneficiato soprattutto di una maggior frequenza d’acquisto (8,6 atti annui) da parte di quel 52,2% di famiglie europee che ne acquista i prodotti. E che, complessivamente, li ha comprati 961 milioni di volte nel corso del 2023. Il Crp di Kinder è cresciuto in 12 dei 21 paesi rilevati (grazie soprattutto al contributo di Ungheria, Bulgaria e Belgio) e ha toccato la punta del +8% nel canale discount.

Meno brillante l’andamento degli altri due brand italiani presenti nella classifica dei top 20: -4,3% di Crp per Barilla (15esimo) e -1,7% per Mulino Bianco (16esimo). Da notare anche la risalita di Nutella, che in un anno ha scalato tre posizioni salendo al 21esimo posto della classifica europea del largo consumo nonostante un dato lievemente negativo di Crp (-0,1%).

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