Effetto post-Covid

Una conseguenza indiretta delle restrizioni adottate durante il Covid? È una delle chiavi di lettura, come già era successo di fronte a un picco di un altro tipo di infezioni apparso lo scorso dicembre: dopo la Cina anche diversi Paesi europei avevano segnalato un aumento dei casi di polmonite da mycoplasma pneumoniae nei bambini.

E, secondo i funzionari sanitari dell’Ue, questo aumento dei casi poteva anche essere legata alla limitata trasmissione di virus e batteri durante la pandemia, tenuti sotto controllo grazie a distanziamento, igiene e mascherine. E prima ancora, tra gennaio e febbraio 2023, in tutta Europa si era registrato un aumento dei casi di scarlattina, malattia contagiosa causata anch’essa da un batterio, lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A.

I Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) affermano che qualsiasi infezione da streptococco di gruppo A può portare alla sindrome da shock tossico. L’infezione inizia quando i batteri entrano nel corpo attraverso una barriera compromessa, come una lesione cutanea o le mucose. Questi batteri si diffondono poi nei tessuti più profondi e alla fine entrano nel flusso sanguigno.

Qualsiasi lesione, comprese le incisioni chirurgiche, può essere un punto di ingresso per i batteri, anche se «sfortunatamente, la via di ingresso rimane sconosciuta fino al 50% dei casi», secondo i Cdc.

Sindrome da shock tossico streptococcico

La Stss, nota anche come “malattia carnivora”, nei casi più gravi può portare alla necrosi tissutale dei muscoli e il Niid indica un tasso di mortalità del 30% nelle persone colpite, ma la maggior parte non mostra sintomi o ha solo mal di gola e problemi di pelle. Le autorità giapponesi citate dal Japan Times avvertono che se il batterio si diffonde nel sangue, nei muscoli o nei polmoni, i sintomi possono peggiorare rapidamente, portando a ipertensione, insufficienza d’organo e, in casi estremi, morte.

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