Un supporto alle aziende nello sviluppo di moduli fotovoltaici fuori standard: si tratta del laboratorio di Eurac Research, realizzato con fondi PNRR assegnati al Partenariato Esteso NEST – Network 4 Energy Sustainable Transition e pensato per supportare le aziende nello sviluppo di moduli fotovoltaici fuori standard. Il laboratorio, pienamente operativo, è stato presentato in occasione in occasione della conferenza della Rete italiana sul fotovoltaico, organizzata quest’anno da Eurac Research a Bolzano. L’evento ha riunito a Bolzano circa 250 persone in rappresentanza di aziende, professionisti, associazioni e centri di ricerca attivi nel settore del solare, oltre che ai rappresentanti dello spoke 1 “Solar” della Fondazione NEST.

Cupertino: nuovo strumento per rafforzare la ricerca pubblico-privata

«Da ora – ha commentato Francesco Cupertino, rettore del Politecnico di Bari e presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione NEST – abbiamo un nuovo strumento per rafforzare la ricerca pubblico-privata nell’ambito delle energie rinnovabili, pilastro della transizione del Paese ad un modello di sviluppo sostenibile. Grazie ai fondi del Pnrr stiamo contribuendo a costruire una rete nazionale di infrastrutture all’avanguardia, come il laboratorio di Eurac Research, nella quale far convergere conoscenze multidisciplinari che saranno preziosissime per raggiungere i grandi obiettivi dei prossimi anni e che andrà anche oltre lo stesso Pnrr. La collaborazione tra università, imprese ed enti di ricerca ci consente infatti di costruire più rapidamente un ecosistema italiano dell’innovazione e della conoscenza. Questo modello di collaborazione sarà la chiave del successo per lo sviluppo delle nuove tecnologie e delle competenze che la transizione energetica richiede, nonché un modello da seguire nel futuro, per stare al passo delle ulteriori evoluzioni», conclude Cupertino.

L’ultimo tassello della rete di Eurac Research

Ma come funziona il laboratorio? Si parte dalle celle e dai materiali che servono per collegarle e proteggerle, per poi arrivare a un prototipo di modulo fotovoltaico pronto per essere installato e testato. Grazie a questa nuova infrastruttura – che completa la serie di laboratori di Eurac Research in ambito fotovoltaico – gli esperti e le esperte di energie rinnovabili del centro di ricerca altoatesino possono supportare le aziende in ogni fase della filiera: in laboratorio si possono analizzare le caratteristiche dei materiali di partenza, l’efficacia delle combinazioni tra i componenti, assemblare moduli fotovoltaici fino a un metro quadrato in un apposito forno. L’infrastruttura permette inoltre di testare i prototipi prodotti, installandoli su strutture ad hoc, ma anche di studiare la loro integrazione in facciate, coperture o altre soluzioni architettoniche e nelle reti elettriche.

Come funziona la produzione

Per realizzare un prototipo di modulo fotovoltaico di qualità si parte da un’accurata scelta degli ingredienti. Quanta luce fanno passare gli strati che proteggono le celle? Come si comportano con la temperatura e quanto velocemente invecchiano? Nel laboratorio di Eurac Research i materiali possono essere esaminati nel dettaglio prima di essere assemblati e poi si prosegue con la ricetta. Le celle vengono disposte su fogli di teflon e collegate con il nastro conduttivo che raccoglierà l’energia elettrica che producono. Poi vengono avvolte dai cosiddetti “incapsulanti”, materiali polimerici che hanno la funzione di proteggerle. A questo punto si aggiungono gli strati esterni: il supporto alla base e il vetro di copertura che può essere trasparente o colorato per integrarsi meglio con l’architettura dell’edificio. Il modulo così assemblato finisce nel laminatore, un forno che deve cuocere alla temperatura giusta e solo per il tempo necessario, in modo da non danneggiare il prodotto finale. Per finire, anche il modulo ottenuto viene analizzato, in laboratorio ma anche nell’area esterna che riproduce un impianto reale.

Le possibili applicazioni

Il laboratorio è pensato in particolare per supportare le aziende nello sviluppo di moduli customizzati destinati a soddisfare esigenze specifiche. Sono per esempio moduli con il vetro colorato, pensati per integrarsi al meglio in contesti architettonici particolari come gli edifici storici, o moduli destinati all’agrivoltaico che vengono installati sopra terreni coltivati e devono quindi produrre energia senza schermare completamente la radiazione solare verso le piante.

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