I fondi europei rafforzano il loro sostegno al contrasto alla povertà energetica e ai problemi abitativi. Solo dalle politiche di coesione potrebbe arrivare un raddoppio (dai 7,5 miliardi attuali) degli sforzi diretti a sostenere i progetti che puntano a migliorare l’offerta di case a basso costo. Anche se si tratterà di una rimodulazione che, da sola, non sarà sufficiente a incidere in modo significativo sulla situazione che attualmente c’è in diversi paesi europei.
Dopo la presentazione delle linee di indirizzo della Commissione europea per la revisione di medio termine della politica di coesione, entra nel vivo il dibattito sui contenuti delle modifiche proposte dall’esecutivo comunitario. E, insieme a questo, emergono i dettagli delle novità in arrivo sui singoli temi.
Il raddoppio
Sul fronte dell’housing sociale, l’obiettivo è invertire la tendenza che ha visto negli ultimi anni l’Europa imporre molti obblighi, potenzialmente costosi, agli immobili, senza finanziare in modo adeguato progetti che puntino a migliorare l’offerta a basso costo di mattone. Quindi, adesso la prima novità è il raddoppio (nell’ambito del ciclo 2021-2027) dei fondi potenzialmente a disposizione dei progetti di housing sociale.
Gli strumenti innovativi
Questi fondi potranno essere utilizzati dai paesi membri anche in combinazione con altri strumenti, come quelli gestiti dalla Banca europea per gli investimenti: a questo scopo stanno nascendo meccanismi che servono a combinare queste linee di finanziamento con risorse di istituzioni private nazionali, per massimizzare l’impatto di questo denaro sul territorio.
La posizione delle regioni europee
Da sottolineare, però, che si tratta di uno spostamento di risorse all’interno della sola politica di coesione. Un approccio che, secondo il parere del Comitato europeo delle Regioni «non risolverà la crisi». Oltre ai fondi di coesione, «sono necessarie – secondo il Comitato – altre risorse e strumenti di finanziamento per gli investimenti nell’edilizia abitativa, che dovrebbero concentrarsi principalmente sull’aumento dell’offerta di alloggi».