Due direzioni opposte. Da un lato l’Italia, che, sempre più vicina ad uscire dalla procedura d’infrazione europea, punta a ridurre il suo debito pubblico. Dall’altro, gli Stati Uniti, che nonostante i dazi di Trump, continuerà ad indebitarsi, in media del 7% all’anno.
È il quadro che emerge dai nuovi dati, aggiornati al mese di ottobre, del Fondo monetario internazionale (Fmi).
Se nel 2024 l’Italia ha chiuso con un debito pubblico del 135% rispetto al suo Pil e gli Stati Uniti al 122%, nel 2030 la situazione sarà diversa.
L’Fmi, infatti, prevede un sorpasso americano. La percentuale salirà fino al 143,4% a fine decennio. L’Italia, invece, dopo aver raggiunto il 138,5% nel 2027, calerà fino al 137% nel 2030.
Un’inversione che sarebbe storica. È dagli anni 70’, infatti, che il rapporto debito/Pil italiano è più alto rispetto a quello americano.
