C’era una volta (e c’è ancora) il distretto padovano del fotovoltaico, che dopo il 2010 sembrava esser stato messo in scacco dalla concorrenza cinese. Invece no. Ha aperto la strada Energy, che ha debuttato all’Euronext Growth Milan il primo agosto 2022 (sotto il solleone), e oggi ha esteso la propria attività, tramite acquisizioni, ai sistemi di accumulo di energia da fonte rinnovabile (Bess) in Germania, Austria e Svizzera. E poi è arrivata la conterranea Espe, all’Euronext Growth Milan dal 22 febbraio 2024.
Espe opera in più settori relativi all’energia rinnovabile, ma attualmente il comparto trainante è quello del fotovoltaico in cui la società opera del 2003; attualmente svolge l’attività di Epc contractor (vale a dire che si occupa di tutto quello che concerne la fase di progettazione – Engineering – approvvigionamento – Procurement – e costruzione – Construction – di un impianto, nonché della manutenzione e della consegna dello stesso), oltre a produrre turbine minieoliche e cogeneratori a biomassa, queste ultime categorie con tecnologie proprietarie.
I numeri
Il 2023 è stato molto positivo per Espe, ed i ricavi sono saliti del 17% a 42,7 milioni (per il 95% realizzati in Italia). Di questi, la quasi totalità ha riguardato il business fotovoltaico (+45,2%). Trattandosi di una società di costruzione impianti, sono rilevanti anche le variazioni dei lavori in corso su ordinazione, che infatti sono quasi raddoppiate passando da 7,5 a 13,7 milioni. E così il valore della produzione è complessivamente balzato del 31,7% a 59,4 milioni.
Più che proporzionale la crescita dei margini reddituali. Infatti l’ebitda è passato da 1,18 a 4,16 milioni, l’ebit da 499.000 euro a 2,8 milioni e l’utile netto da 224.000 euro a 1,6 milioni. Ciò è stato reso possibile dal fatto che l’incremento dei costi delle materie prime è stato limitato (+8,5% a 30,4 milioni), mentre i costi per servizi sono balzati del 58,3% a 20 milioni ed il costo del lavoro del 39,1% a 3,8 milioni (in presenza del resto di un numero di dipendenti passato da 55 a 74 unità; e nonostante questo è stato necessario far ricorso a maestranze esterne per completare le commesse più importanti relative alla costruzione di impianti fotovoltaici, il che ha dato luogo al citato balzo dei costi per servizi).
Livello di indebitamento molto contenuto
Al 31/12/2023 Espe (ovviamente ante Ipo) evidenziava un indebitamento finanziario netto di 1,8 milioni (il rapporto Debt/Equity era molto basso a pari a 0,21 volte), in significativa riduzione rispetto ai 4,8 milioni di fine 2022 grazie al cash flow operativo. Dall’Ipo ha ottenuto nuovi mezzi finanziari per 1,4 milioni, ed intende impiegarli per l’acquisto di attrezzature specialistiche di cantiere e la costruzione di un deposito per utilizzo interno ed esterno (nel 2023 è stato già acquistato, per 1 milione, il relativo terreno da circa 11.000 mq. situato a Carmignano, sempre in provincia di Padova).