Andrea Orcel lo aveva detto a gennaio 2022 e poi ribadito nel giugno scorso alla Mediobanca ceo conference e alla Financial ceo conference di Bank of America a Londra: siamo concentrati in bolt-on acquisitions, cio dove sono gi presenti. E cos stato: Unicredit apre la settimana delle trimestrali con l’annuncio di un accordo con la greca Alpha Bank per la fusione delle rispettive banche in Romania che creer il terzo istituto di credito del Paese per totale di attivi, con una quota di mercato complessiva del 12%. Entrambe le banche hanno una forte presenza nei segmenti corporate e retail nel Paese: la Romania vale il 3% dei ricavi per la banca milanese. La notizia tonifica il titolo di Unicredit in Borsa. L’operazione verr completata nel 2024 dopo l’ok degli enti normativi, al termine della quale piazza Gae Aulenti pagher 300 milioni di euro ad Alpha Bank che manterr il 9,9% del capitale sociale della nuova realt creditizia.
Questa operazione chiaramente positiva per i nostri clienti e i nostri azionisti, ha dichiarato il ceo di UniCredit, Andrea Orcel, nel corso della conference call congiunta con Vassilios Psaltis, ceo di Alpha Services and Holdings. Avevamo segnalato la possibilit di piccole acquisizioni nei paesi del Centro Est Europa per rafforzare la nostra presenza in Paesi chiave, ha ricordato Orcel sottolineando la valenza strategica del deal: Oggi e per il prossimo futuro questa la miglior alleanza che avremmo potuto raggiungere-. Ha senso per suggellare e sostenere la nostra partnership nelle fabbriche prodotto.
Oggi vediamo pi opportunit di aggiungere valore nell’Europa centro-orientale piuttosto che in altri mercati, ha proseguito il banchiere. Continueremo a guardare, se ci saranno opportunit nei mercati giusti alle giuste condizioni, coerenti con la nostra strategia e dal punto di vista finanziario procederemo, altrimenti no. La fusione in Romania avr un impatto sul CET1 ratio di UniCredit pari a circa 15 punti base e, insieme alla partnership commerciale incentrata sulle fabbriche prodotto di Unicredit, si prevede che aggiunger a regime pi di 100 milioni di euro di utile netto incrementale per la banca guidata da Andrea Orcel. Ma non sono escluse nuove collaborazioni in settori quali regional banking, transaction banking, syndacated lending, advisory, altri servizi corporate e di mercato, cos come altri servizi e prodotti bancari.
Unicredit inoltre acquister il 51% di AlphaLife Insurance Company, societ di assicurazione vita greca controllata da Alpha e attiva nel segmento dei prodotti di investimento assicurativo e pensionistici, e distribuir i fondi comuni di investimento UniCredit onemarkets attraverso la rete di Alpha Bank, che serve oltre 3,5 milioni di clienti in Grecia attraverso 270 sportelli. L’operazione non ha implicazioni su Amundi. Contestualmente la banca italiana ha presentato un’offerta all’Hellenic Financial Stability Fund – la societ veicolo greca creata nel 2010 per stabilizzare il settore bancario ellenico durante la crisi del debito pubblico greco – per rilevare le sue quote detenute in Alpha Bank, pari al 9%. L’istituto di credito opera in Grecia, Cipro, Romania, Lussemburgo e Regno Unito, con un totale di 8.000 dipendenti, 72,9 miliardi di attivi e 51,8 miliardi di depositi. L’operazione avr un impatto trascurabile sul CET1 ratio di UniCredit, informa una nota. Qualora il processo con l’HFSF non fosse completato, UniCredit si impegnata a comprare sul mercato il minore tra una partecipazione del 5% o la partecipazione risultante dall’investimento di un importo pre determinato entro 24 mesi. Domani, marted 24 ottobre, Unicredit presenter i conti trimestrali e venerd 27 si terr l’assemblea per l’adozione del modello monistico.
Gli analisti scommettono che le banche europee riveleranno nella stagione delle trimestrali (che si apre in questa settimana), un aumento considerevole del margine d’interesse annuale, grazie al rialzo dei tassi d’interesse. Certo per che dovranno anche affrontare la pressione una crescita che si sta indebolendo considerato il fatto che gli sforzi delle banche centrali per inasprire la politica monetaria sono quasi giunti al termine. Il Financial Times ricorda che il reddito netto da interessi, ovvero la differenza tra quanto pagano sui depositi e quanto guadagnano dai prestiti, rappresenta il motore principale dei profitti delle banche su entrambe le sponde dell’Atlantico: in questo modo peraltro, alcuni istituti di credito hanno attutito gli effetti del volume ancora debole di fusioni e acquisizioni. Paola Sabbione, analista di Barclays, ha dichiarato a FT di aspettarsi che le banche italiane registrino un aumento del margine di interesse nel terzo trimestre. Il quadro del terzo trimestre che abbiamo in mente per le banche italiane, suggerisce che il capitale continuer ad accumularsi, aprendo la strada a sorprese di distribuzione nel quarto trimestre, ha detto. Ma dato che la maggior parte degli economisti prevede che l’aumento del mese scorso da parte della Bce sar l’ultimo, probabile che i manager delle banche europee vengano incalzati da investitori e analisti sul modo in cui riusciranno a realizzare i profitti a lungo termine.